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Ance: "Piano Marshall per edilizia o marceremo con i sindacati"

02 settembre 2018 | 18.30
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Gabriele Buia (Fotogramma)
Gabriele Buia (Fotogramma)

Pronti a marciare insieme ai sindacati se nella prossima legge di bilancio non saranno inserite norme per rilanciare il settore delle costruzioni. Ad annunciarlo è il presidente di Ance, Gabriele Buia, che invita il governo a intervenire con decisione su questo fronte. ''Il settore dell'edilizia - dice all'Adnkronos - per il decimo anno consecutivo è in crisi e non riesce a uscirne. Abbiamo perso 600mila posti di lavoro. Serve un vero e proprio Piano Marshall per rilanciarlo, e le prime indicazioni devono venire dalla legge di bilancio o ci saranno azioni eclatanti. Siamo pronti anche a sfilare fianco a fianco con il sindacato per recuperare lavoro e occupazione''.

Buia invita a varare norme ''che semplifichino gli iter burocratici e accorcino i tempi tra la discussione politica e l'apertura del cantiere. Passano anche 10 anni. Troppi. Si devono rilanciare gli investimenti pubblici, e non dovrebbe essere impossibile dato che sono stati già messi a bilancio per i prossimi 15 anni 140 miliardi di euro''. L'Ance calcola che se il settore tornasse a livelli pre-crisi ''il pil sarebbe oltre il 2%. Basti pensare che ogni miliardo investito genera 15mila posti di lavoro. Ecco, si può dire che se con le ultime aste di titoli di Stato pagare il debito è costato 4 miliardi in più, sono stati potenzialmente bruciati 60mila posti di lavoro''.

Oltre alla sburocratizzazione e alla rivisitazione del codice degli appalti secondo il numero uno dell'Ance dovrebbe nascere ''un grande piano di intervento sulle città, così che si possa parlare di demolizioni e ricostruzioni. Edilizia non vuol dire solo uso del suolo pubblico a oltranza, ma manutenzione, ammodernamento, rilancio delle infrastrutture. Su questo fronte eravamo leader negli anni sessanta, dobbiamo tornare a esserlo se vogliamo che le nostre imprese siano competitive''.

Al governo le richieste sono state fatte ''e speriamo di avere ritorni concreti nella legge di bilancio di ottobre. L'edilizia è l'unico settore che è rimasto a zero dopo 10 anni, ed è necessaria una scossa decisa. Dobbiamo vedere un punto di svolta molto forte, deve esserci la possibilità di tornare a essere competitivi, altrimenti il mondo delle costruzioni assumerà posizioni ferme e decise: non possiamo vedere più imprenditori che chiudono per mancanza di decisioni e non siamo più disponibili ad aspettare''.

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