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Tria: “Non siamo i malati dell’Europa”

02 settembre 2018 | 11.25
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"L'Italia non è fragile, non è il malato d'Europa. Il governo ha ribadito più volte che le riforme verranno portate avanti nell’ambito dell’equilibrio dei conti pubblici e a fine mese, quando questo impegno diventerà un fatto con la Nota di aggiornamento del Def, lo spread si sgonfierà". Lo dice il ministro dell'Economia Giovanni Tria, intervistato dalla 'Repubblica', commentando la decisione di Fitch di non cambiare il rating dell'Italia, confermando 'BBB', ma portando l'outlook da 'stabile' a 'negativo'.

Secondo Tria, l'Italia subirà un contraccolpo dalla conclusione del programma di acquisto da Francoforte dei titoli di Stato: "L'intervento della Bce non era un supporto al debito italiano, ma alle dinamiche di trasmissione monetaria dell’area euro. L'acquisto di titoli ha riguardato in modo proporzionale tutti i Paesi, e quando cesserà subiremo un contraccolpo come gli altri, con la differenza che da noi la crescita è meno forte".

Quanto all'ipotesi di sforamento del 3% del debito sul Pil ventilata da Salvini o al 2,9% come sostenuto da Di Maio, il ministro ribadisce: "Il governo ha già una intesa sui confini di bilancio da rispettare, ribadita al termine di una riunione a cui ho partecipato ad agosto, convocata dal presidente del Consiglio e con i vicepremier. Entro fine settembre quegli impegni diventeranno fatti".

E sui timori dei mercati aggiunge: "Del rispetto degli impegni si può sempre dubitare, ma alla fine bisogna giudicare i fatti. Tutti i governi guardano al consenso elettorale, compreso il precedente: che poi non lo abbia avuto è un altro discorso. I cittadini hanno un cervello e capacità di giudizio, in democrazia della loro opinione si deve tenere conto. Non si può pensare che votino in modo sbagliato", concludere.

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