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Consob, lascia il presidente Nava

13 settembre 2018 | 20.49
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il presidente della Consob, Mario Nava, ha rassegnato oggi le dimissioni dalla carica. E' quanto si legge in una nota ufficiale della Consob. La Commissione, spiega la nota, "preso atto della irrevocabilità della decisione, ha accettato le dimissioni con decorrenza da oggi e ne ha dato comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri". La Commissione, conclude, "esprime rammarico per la decisione del Presidente Nava e gratitudine e apprezzamento per il lavoro sin qui svolto".

''La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica", afferma in una dichiarazione scritta Nava. "Responsabilmente quindi, senza alcuna vena polemica, e avendo come unico obiettivo l'interesse più alto dell'Italia, rimetto con dispiacere le mie dimissioni da Presidente della Consob informandone la Commissione ai sensi dell'articolo 4.3 del Regolamento Consob", aggiunge.

"La Consob è indipendente, ma non può essere isolata. Consob deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche. Sono stato chiamato a questo incarico in quanto esperto autorevole delle norme e dei regolamenti finanziari europei che disciplinano il mercato italiano. Sono stato chiamato con l'obiettivo di rilanciare il mercato e rilanciare l'Autorità nelle sue funzioni di vigilanza e protezione del risparmio e dell'investimento. Sono stato chiamato con l'obiettivo di integrare la Consob meglio nei vari consessi europei e internazionali. Ho accettato l'incarico con gioia e entusiasmo", prosegue. "Ora però queste mie caratteristiche e questi obiettivi sembrano essere considerati un insormontabile ostacolo. La richiesta di dimissioni per ''sensibilità istituzionale'' da parte dei quattro capigruppo di Camera e Senato dei due partiti di maggioranza sono un segnale chiaro e inequivocabile di totale non gradimento politico. Il non gradimento politico limita l'azione della Consob in quanto la isola e non permette il raggiungimento degli obiettivi sopra ricordati", dice ancora Nava. "Responsabilmente quindi, senza alcuna vena polemica, e avendo come unico obiettivo l'interesse più alto dell'Italia, rimetto con dispiacere le mie dimissioni da Presidente della Consob informandone la Commissione ai sensi dell'articolo 4.3 del Regolamento Consob".

"Sono certo che il mio sacrificio personale rasserenerà gli animi, dimostrerà quanto tengo personalmente all'indipendenza di questa Autorità al di là dei miei interessi personali, e permetterà al Governo di indicare un Presidente con caratteristiche ad esso più congeniali", conclude Nava.

Ancora ieri i capigruppo alla Camera e al Senato del M5S, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, e della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, avevano invitato Nava a rassegnare "le dimissioni con un gesto di sensibilità istituzionale che, a questo punto, appare davvero inevitabile al fine di ristabilire un rapporto di fiducia e di leale collaborazione fra Istituzioni tanto rilevanti dello Stato''. "Il presidente della Consob, Mario Nava, sui quotidiani nazionali si è dichiarato certo che non vi sia alcuna irregolarità nel suo operato e nella sua nomina -avevano spiegato Lega e M5s - Eppure, rispondendo a un'interrogazione presentata al Parlamento europeo, il commissario Oettinger ha confermato che l'attuale presidente della Consob 'rimane soggetto agli stessi doveri e diritti' dei funzionari della Commissione in attività di servizio. Ciò conferma i dubbi espressi dal M5S e dalla Lega". "Contrariamente all'avviso espresso dal precedente governo, Nava, in quanto dipendente di un'istituzione sovranazionale, è incompatibile con la presidenza di un'autorità indipendente italiana, il cui ruolo è quello di garantire l'ordinato funzionamento del mercato finanziario nazionale", avevano aggiunto.

"I poteri estremamente penetranti attribuiti a questa autorità impongono la massima attenzione nell'evitare situazioni di potenziale conflitto di interesse. Il protrarsi di questa condizione, ormai da diversi mesi, indica di per sé che una simile attenzione non è stata esercitata, nonostante sia stata sollecitata da svariati atti di sindacato ispettivo, fra cui un'interrogazione in Commissione Finanze del Senato", avevano detto ancora i capigruppo che, quindi, avevano chiesto le dimissioni di Nava.

"Finalmente arriva la presa d'atto da parte del presidente della Consob, Mario Nava, circa la sua incompatibilità tra il distacco dagli uffici tecnici della Commissione europea e la guida di una Autorithy nazionale come la Consob. Complimenti a chi nel Movimento 5 Stelle non ha mai mollato su questa battaglia". Così il vicepremier, Luigi Di Maio, commenta su Facebook, la decisione. "Adesso vi prometto che nomineremo un servitore dello stato e non della finanza internazionale. Volteremo pagina assicurando alla Consob un presidente che possa esercitare pienamente e liberamente il suo ruolo", spiega.

"Aver costretto alle dimissioni il Presidente della Consob Mario Nava, noto a tutti per la sua autorevolezza e indipendenza, farà un danno enorme alla credibilità dell'Italia non solo sui mercati. Il tempo sarà galantuomo ma questo è un governo di #cialtroni", scrive Matteo Renzi su Twitter.

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