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Roventini: "No extra-deficit per finanziare flat tax"

25 settembre 2018 | 16.55
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Roventini:

Portare l'asticella del deficit/pil al 2,8% sulla scia della Francia di Emmanuel Macron, come ipotizzato ieri dal vice premier Luigi Di Maio, "è rischioso, in presenza di misure scellerate come la flat tax che va a beneficio esclusivo delle fasce più ricche". Così all'Adnkronos l'economista Andrea Roventini mentre nel governo giallo-verde continua il braccio di ferro sulle misure da introdurre nella Legge di Bilancio.

Vicino ai 5 Stelle, tra i papabili ministri dell'Economia nei giorni delle trattative post-elettorali, Roventini, professore associato alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, ammetterebbe un rialzo del deficit sulla falsariga francese solo a fronte di "efficaci tagli della spesa improduttiva, investimenti pro-crescita e un reddito di cittadinanza come reddito minimo condizionato“. "In una fase di valutazione con Bruxelles e agli occhi dei mercati un eventuale rialzo del disavanzo-pil potrebbe apparire sostenibile a fronte di misure di questo tipo, non certo se si fa extra-deficit per finanziare la flat tax", osserva.

L'economista boccia senza riserve le misure economiche targate Lega: dalla flat tax alla pace fiscale. "La flat tax, che poi piatta non è perché il numero di aliquote cambia ogni giorno, è un regalo ai ricchi, perché porta rilevanti benefici alle fasce più abbienti della popolazione, che risparmieranno di più, ma non consumeranno. Quindi a fronte di un deficit crescente il pil aumenterà di poco", incalza. No anche alla pace fiscale. "Quando ne sento parlare divento matto, è un condono, una misura pericolosissima - attacca Roventini - che per di più andrebbe a braccetto con la flat tax, lanciando il messaggio completamente sbagliato al contribuente che conviene non pagare le tasse, tanto poi arriva il condono, per di più in un contesto di possibili tagli alle tasse per le fasce di redito più elevate”. Un "mix micidiale tutto italiano - conclude - in Europa non si varano condoni con la frequenza e la portata che avviene nel nostro Paese".

Di certo, in vista della legge di Bilancio, "il ministro dell'Economia Giovanni Tria si trova nella situazione difficile tra risorse limitate e la necessità di concordare i margini di manovra con l'Ue e il bisogno di favorire la crescita".

Roventini suggerisce "in questo contesto di varare interventi ad alto impatto per la crescita come il reddito di cittadinanza e gli investimenti pubblici e di tagliare la spesa improduttiva".

"Gli investimenti costano meno, impattano sulla domanda, sulla produttività e quindi la crescita, al contrario della flat tax che ridistribuisce risorse ai ricchi e non stimola i consumi", afferma. Anche il reddito di cittadinanza aiuta la crescita, perché stimola i consumi di chi si trova nel bisogno ed è anche, aggiunge l'economista, "un aiuto condizionato alla ricerca di lavoro e alla formazione, contribuendo così ad aumentare la forza lavoro".

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