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Piloti e assistenti Alitalia pronti a sciopero

03 ottobre 2018 | 08.39
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AFP PHOTO / Alberto PIZZOLI - AFP
AFP PHOTO / Alberto PIZZOLI - AFP

Il tempo delle soluzioni per Alitalia sta per scadere, se non è addirittura già scaduto, e in assenza di una chiara indicazione di rotta sul futuro della compagnia, piloti e assistenti di volo sono pronti ad avviare una fase di mobilitazione fino allo sciopero. È un allarme rosso quello che giunge dalla neonata Fnta, la federazione nazionale del trasporto aereo costituita dalle associazioni professionali di categoria, Anpac, Anpav e Anp. "È una situazione pericolossima e preoccupante e ancora non sappiamo a quali soluzioni sta pensando il Governo", avvertono all'unisono i rappresentanti di Fnta in vista delle scadenze stringenti che attendono la compagnia nelle prossime settimane e mesi: il 31 ottobre scadono, infatti, la procedura di vendita, la cassa integrazione e i contratti di lavoro mentre il 15 dicembre scade il termine per la restituzione del prestito ponte.

Al momento, dal Governo non sono arrivati segnali, denuncia Fnta, se non la comunicazione dell'apertura di un tavolo sul trasporto aereo senza però l'indicazione di eventuali convocazioni. Tutto tace invece sullo specifico dossier di Alitalia mentre manca ormai meno di un mese all'ora x del 31 ottobre. "La compagnia è gestita bene e con buon senso dai commissari, che stanno un clima positivo. Ma questo non basta a risolvere i problemi", ha detto il coordinatore di Fnta, Stefano De Carlo nel sottolineare che la compagnia, nonostante la stagione estiva positiva, continua a perdere. "Alitalia si avvia a perdere tra i 400 e i 500 milioni di euro. Le perdite già consolidate ammontano a 300 euro. Il rischio è che i soldi a gennaio non ci saranno più. Non sappiamo se Alitalia ce la fa ad affrontare un altro inverno", ha avvertito. "Il Governo - ha proseguito De Carlo - deve dare una soluzione ai problemi in tempi rapidi perché siamo già oltre il tempo massimo. Il Governo ha parlato di nazionalizzazione, abbiamo sentito parlare di Fs, Eni, Cdp ma di più non sappiamo". Grave è, inoltre, il fatto che Alitalia non abbia un piano industriale. "Ora l'azienda - ha detto De Carlo - vive di inerzia mentre avrebbe bisogno di un piano e di nuovi capitali. Servono 1,5-2 miliardi di investimenti in flotta con l'obiettivo di sviluppare il lungo raggio dove si fanno ricavi e, in particolare, i Nord America. E per questo, serve una nuova partnership per uscire dai vincoli della joint venture SkyTeam". "E' un momento grave per Alitalia. La situazione è diventata pericolosissima e per questo abbiamo deciso di lanciare questo allarme e siamo a un passo dal baratro", ha detto Marco Veneziani di Anp. In assenza di fatti e risposte concrete, "andremo alla mobilitazione del personale", ha quindi annunciato il presidente dell'Anpav, Massimo Muccioli.

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