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Pensioni

Boeri attacca quota 100

11 ottobre 2018 | 10.38
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(Fotogramma)
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I rischi di introdurre quota 100 per il pensionamento anticipato "è quello di minare alle basi la solidità del nostro sistema pensionistico". Non usa messe misure il presidente dell'Inps, Tito Boeri, per bocciare la riforma cui sta lavorando il governo e che potrebbe "gravare sulle generazioni future". E le dichiarazioni scatenano l'ira del ministro Salvini, che ora ne chiede le dimissioni.

L'insieme degli interventi, quota 100 ed il mancato adeguamento delle speranze di vita, infatti, per il 2019 avranno un costo di 8,5 mld di euro che nel giro di 3 anni potrebbe arrivare a 16 mld. Non solo, tra gli effetti indiretti anche quella di una crescita dell'occupazione inferiore a quanto profilato dal governo che con le pensioni contano di far entrare nel mercato del lavoro un numero consistente di giovani.

"Non bastano 2 giovani per finanziare una pensione", spiega Boeri che ricorda come la contribuzione dei giovani, che non entrano nell'immediato con un contratto a tempo indeterminato, sia molto inferiore a quella del lavoratore in pensione. E sulla spesa rilancia "il campanello d'allarme" circa la sostenibilità della spesa. "Non possiamo esimerci dal lanciare un campanello d'allarme sulla scelta di incoraggiare più di 400mila pensionamenti aggiuntivi proprio mentre si avviano al pensionamento le generazioni dei baby boomers e il numero dei contribuenti tende ad assottigliarsi".

"E' un'operazione che fa aumentare la spesa pensionistica - spiega Boeri - mentre riduce in modo consistente i contributi previdenziali anche nel caso ci fosse davvero, come auspicato dal governo, una sostituzione uno a uno tra chi esce e chi entra nel mercato del lavoro". Per il presidente Boeri, "uscite consentite con un minimo di 38 anni di contributi e 62 di età oppure abolendo l'indicizzazione della speranza di vita dei requisiti contributivi minimi per la pensione anticipata, a tutte le età, portano ad un incremento dell'ordine di 100 miliardi del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future e, già nel 2021 a un incremento ulteriore, oltre la famosa gobba, di circa 1 punto di Pil della spesa pensionistica".

L'intervento sulle pensioni d'oro, inoltre, "potrebbe portare ad una riduzione di spesa inferiore ai 150 milioni l'anno". Un esiguo impatto, insomma, quanto previsto dai ddl all'esame del Parlamento sulle pensioni di privilegio. Un traguardo raggiungibile però solo se "le soglie oltre le quali operare la correzione attuariale fossero riferite al reddito pensionistico complessivo e se nell'operazione venisse incluso il cumulo delle diverse pensioni", spiega. Ma al di là dell'impatto finanziario limitato, spiega ancora Boeri, l'intervento sulle pensioni di privilegio ha un "impatto equitativo importante". E questo perché, aggiunge, "una operazione che riduce le iniquità vale di per sé e rafforza patto generazionale".

IRA SALVINI - "Da italiano - ha replicato Salvini a stretto giro - invito il dottor Boeri, che anche oggi difende la sua amata legge Fornero, a dimettersi dalla presidenza dell’Inps e a presentarsi alle prossime elezioni chiedendo il voto per mandare la gente in pensione a 80 anni. Più alcuni professoroni mi chiedono di non toccare la legge Fornero, più mi convinco che il diritto alla pensione per centinaia di migliaia di italiani (che significa diritto al lavoro per centinaia di migliaia di giovani) sia uno dei meriti più grandi di questo governo".

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