A pochi giorni dalla scomparsa di Gilberto Benetton, la figlia Sabrina in una lettera al 'Corriere della Sera' scrive: "Faremo tesoro del suo lascito morale e imprenditoriale, in un clima di stabilità e continuità per contribuire - come diceva lui - 'a costruire il futuro con umiltà e tenacia'". "Ora a noi - sottolinea - resta l’eredità del suo amore, della sua vita e del suo pensiero. Ma non solo, come famiglia e come azionisti sentiamo la responsabilità delle decine di migliaia di collaboratori delle grandi imprese controllate e partecipate da Edizione, che operano nei mercati mondiali e che affrontano le sfide quotidiane e quelle future".
"In questi giorni di dolore - continua Sabrina Benetton -, sono tornati alla mente i momenti più importanti della nostra vita insieme, quelli belli e quelli dolorosi. Non posso non avere fermo nella mente il ricordo tremendo del dramma di Genova, una tragedia che ha segnato mio padre Gilberto nel profondo. Non ci hanno spaventato, e non avevano spaventato lui - spiega -, gli attacchi talvolta violenti e brutali, anche personali. Lui ha affrontato la tragedia e ogni conseguenza, restando se stesso, con quell’essere schivo e discreto che era proprio della sua natura".
Sabrina Benetton ricorda quindi le parole dell'ultimo intervento pubblico del padre: "Riaffermava il valore del silenzio come segno di rispetto: forse un segno anacronistico in questi tempi gridati, certamente incompreso e frainteso. Ma profondamente vero. E, fino agli ultimi giorni della sua vita, si è preoccupato della ricerca della verità e del supporto alle famiglie colpite". Sabrina Benetton ringrazia infine "tutti coloro che hanno voluto manifestare in questi giorni il loro affetto, la loro stima e la loro vicinanza a noi e, soprattutto, alla memoria di mio padre Gilberto".