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Abaterusso: "Pericoloso spostare il gioco legale in periferia"

30 ottobre 2018 | 12.19
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(Fotogramma)
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"Non entriamo nel merito della legge. Gli studi dell'Istituto superiore della Sanità e di Eurispes e tutti quelli che abbiamo ascoltato, dai procuratori della Repubblica al comandante della Guardia di Finanza e a quello dei carabinieri, dicono che al momento spostare il gioco legale dai luoghi cosiddetti sensibili alla periferia è pericoloso perché l'esperienza insegna che quando si fa questo, il gioco diventa illegale e lo si consegna nelle mani della criminalità organizzata". Lo dice all'AdnKronos il presidente del Gruppo consiliare di Leu-I Progressisti Ernesto Abaterusso che ha presentato una proposta, inserita al 13° punto dell'ordine del giorno dell'assemblea regionale di oggi, per la modifica della legge regionale del 2013 contro il gioco d'azzardo patologico.

In pratica entro il 20 dicembre le sale e i punti gioco legali sia quelle vecchi che quelli di nuova apertura devono adeguarsi e spostarsi a 500 metri di distanza minima da una serie di luoghi sensibili proprio al fine di arginare la ludopatia. Questo però, secondo Abaterusso e i sindacati confederali di categoria (Filcams, Fisascat e Uiltuc) che oggi manifesteranno davanti alla sede del Consiglio a Bari, rischia di provocare la chiusura in Puglia di molti esercizi e il licenziamento di migliaia di addetti. Per questo la modifica della legge prevede una proroga dei termini temporali entro i quali le aziende che gestiscono le sale gioco devono adeguarsi alle disposizioni della legge regionale.

Il settore giochi è materia concorrente tra Stato centrale e regioni. Queste ultime si occupano dell’aspetto sanitario. "Peraltro da due anni la conferenza Stato-Regioni discute di come affrontare questa questione - spiega - e pare che ci sia un protocollo sul quale abbiano convenuto tutti, quindi il governo è nella posizione di emanare una norma che la regoli. Nelle more di tutto questo abbiamo chiesto di soprassedere dall'applicazione di quella legge (regionale ndr). Tutte le Regioni che fino a oggi hanno affrontato questo problema hanno rinviato, salvo il Piemonte che però ha qualche problema. Addirittura la Calabria ha affrontato la questione nella discussione della legge sulla lotta alla criminalità organizzata".

Abaterusso si dice "abbastanza fiducioso che questa proposta oggi possa passare perché in commissione è stata approvata all'unanimità. E' vero che mancavano i Cinque Stelle”, dice. “Però noi non diciamo a loro che si schierino, così come non lo facciamo noi, a favore o contro il gioco d'azzardo. Noi siamo tutti contro", precisa.

"Si tratta soltanto di delegare al governo nazionale, e in attesa che questa delega trovi un corrispettivo e una risposta, e di soprassedere da una applicazione che secondo me è dannosa. Non possiamo chiedere ai tabaccai e ai baristi che stanno nel centro - sottolinea Abaterusso - di spostarsi in periferia: non lo faranno mai. L'unico risultato che si otterrebbe sarebbe di consegnare non si capisce a chi, per usare un eufemismo, un gioco, oggi legalizzato e sotto il controllo dello Stato e di persone che per poter esercitare questa professione hanno dovuto fare un corso di formazione sotto l'egida dei Monopoli di Stato. Noi ci adegueremo automaticamente a tutto quello che deciderà il governo, né può essere diversamente".   

Di "20mila posti di lavoro a rischio in Puglia parlano i sindacati Cgil, Cisl e Uil, non le associazioni dei rivenditori di macchinette", precisa il consigliere. Inoltre occorre tenere presente che lo Stato, da gennaio a giugno 2018, ha già incassato circa 9 miliardi dal gioco legalizzato, alla fine dell'anno saranno 20. Se noi facessimo questa scelta, oltre a tutti gli altri danni - sottolinea – ne subiremmo anche un altro: quello di consegnare un numero imprecisato di miliardi molto probabilmente nelle mani della criminalità. Sono parole che prendo a prestito dal procuratore della Repubblica di Brindisi (De Donno ndr) che è anche presidente del comitato scientifico di Eurispes sul gioco".

Per arginare gli effetti patologici del gioco d'azzardo "alla proposta di oggi io allegherò un ordine del giorno – annuncia Abaterusso - con il quale chiediamo al presidente del governo regionale, nel momento in cui si andrà a discutere a livello nazionale, di farsi promotore di norme le più stringenti possibili e che impegni il governo nell'emanazione delle norme nazionali, per esempio a vietare il gioco ai minori con un controllo preciso, all'uso della tessera per riconoscere subito coloro che sono affetti da ludopatia, alla possibilità di impedire alle persone che hanno pensioni minime di andare a giocare. Cioè tutta una serie di restrizioni che, se attuate, certo non eliminerebbero ‘sic et simpliciter’ il gioco d'azzardo, perchè quello non è debellabile ma quanto meno potrebbero attutirne gli effetti. Quando non c'era il gioco statale negli anni Settanta – ricorda - c'erano le bische clandestine, quindi si rischia di tornare a quel punto".

Intanto il tempo stringe. Il termine è il 20 dicembre "ma la discussione della proposta in Consiglio è stata già rinviata 15 giorni fa. Poi c'è la sessione di bilancio, ci sono altre leggi importanti che prenderanno tempo. Io domani nella conferenza dei capigruppo chiederò di anticipare il punto anche per rispetto verso le persone che mi dicono saranno a manifestare sotto il palazzo della Regione".  

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