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Energia, è online il nuovo numero della newsletter Gme

15 novembre 2018 | 15.19
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Energia, è online il nuovo numero della newsletter Gme

È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Mattia Santori e Agata Gugliotta del Rie, Ricerche industriali ed energetiche, sul futuro passaggio dal diesel all'elettrico in Europa. All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities.

"Il mercato dell’auto è in forte crescita e in continua mutazione. Solo nel 2018 si stima che nel mondo verranno vendute 81,5 milioni di autovetture, ovvero il doppio di quelle che sono state vendute durante tutto il corso degli anni Novanta", sottolineano Santori e Gugliotta. Il dato, aggiunge, "conferma l’enorme boom di vendite e immatricolazioni registrato nell’ultimo decennio trainato principalmente dai mercati asiatici, dove la domanda è raddoppiata negli ultimi sette anni. Un trend positivo a cui ha contribuito anche l’Europa che, per quanto passata negli ultimi dieci anni dal 34% al 20% delle vendite mondiali di automobili, è tornata ai livelli pre-crisi per numero di veicoli immatricolati".

Ma se le vendite aumentano in tutte le aree del globo, fatta eccezione per Brasile e Russia, è la nuova percezione ambientale ed ecologista che sta contribuendo a modificare in misura netta la composizione del parco circolante. "Se si osserva l’andamento delle emissioni delle nuove automobili immatricolate nell’Ue si nota come, rispetto ai valori del 2008, quando la CO2 prodotta dai nuovi veicoli si attestava su una media di 158,6 grammi per chilometro (g/km), le emissioni medie dei nuovi veicoli immatricolati siano scesi progressivamente fino ai 118,5 g/km delle auto vendute nel 2017", evidenziano i due ricercatori del Rie.

Un valore, aggiungono, "ben al di sotto del target fissato per il 2015 (130 g/km) e sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo al 2021 (95 g/km) che costituirà la base di riferimento per le nuove riduzioni al 2025 e 2030. Tuttavia, va rilevata l’inversione di tendenza registrata tra il 2016 e il 2017, con le emissioni medie di CO2 delle nuove auto vendute in Europa aumentate dello 0,4% (da 118,1 g/km nel 2016 a 118,5 g/km nel 2017, prima crescita in 10 anni). Il motivo, secondo quanto riferisce l’Associazione Europea dei Costruttori di Auto (Acea), sarebbe da ricercare nel calo delle vendite di modelli diesel e nella crescita di quelle a benzina che, a parità di chilometri percorsi, emettono maggiori quantità di CO2".

Per quanto riguarda l’Italia, "il quadro relativo al contenimento delle emissioni rispecchia la situazione comunitaria, anzi la supera, con un rapporto che dai 143,3 g/km del 2008 è calato ai 112,4 g/km del 2017, inferiore a paesi come Germania, Regno Unito, Svezia e Finlandia", osservano Santori e Gugliotta che mettono in guardia sulla metamorfosi in atto nella domanda europea di automobili i cui primi segnali sono evidenti proprio nella crisi del diesel e nel boom dell’elettrico.

Per queste ultime "le cifre confermano che, per quanto lenta, la transizione verso una mobilità elettrica è molto più concreta di quanto si possa pensare. La vendita di veicoli elettrici in Europa - continuano - ha raggiunto le 290.000 unità vendute nel 2017 e superato le 195.000 unità nel primo semestre del 2018, divise equamente tra veicoli a batteria e ibridi. Le nuove immatricolazioni, che comprendono sia veicoli commerciali che autovetture, evidenziano una crescita costante su base mensile dal gennaio 2016", spiegano i due analisti del Rie aggiungendo che secondo le stime di Bloomberg, "entro il 2040 le vendite di auto elettriche rappresenteranno il 54% delle nuove vendite a livello mondiale. Le stringenti politiche sulle emissioni, la diffusione della rete dei punti di ricarica e il calo dei prezzi delle batterie, spingeranno il numero di veicoli elettrici in circolazione nel mondo a portarsi a quota 164 mln al 2030, aumentando i volumi di oltre 65 volte rispetto ai 2,5 mln del 2017".

Se l’auto elettrica è il simbolo della mobilità sostenibile del futuro, i veicoli a gas sono una realtà consolidata del presente, sia quelli alimentati a gas naturale compresso (CNG), per cui la filiera è ormai avviata e strutturata, sia quelli a gas naturale liquefatto (GNL) che, grazie all’avanzamento tecnologico, stanno conoscendo negli ultimi anni un rapido sviluppo.

"A livello europeo, sono infatti operativi oltre 3.500 distributori di metano e al 2025 il totale di punti vendita potrebbe toccare le 6.000 unità. La copertura non è tuttavia omogenea sul territorio europeo", ammettono Santori e Gugliotta. "L’Italia guida la classifica (quasi 1.300 impianti), seguita dalla Germania (quasi 870). Marginale invece il ruolo degli altri paesi. Guardando al futuro, le prospettive di sviluppo per l’Ue indicano che i veicoli privati a gas naturale possano rappresentare nel 2030 il 13% del mercato, quelli pesanti il 20% e i bus il 34 %. La stima per l’Italia è di 2.500.000 veicoli leggeri entro il 2025", sottolineano.

Infine il Car sharing, ride sharing e mobilità condivisa: "Nel 2015 gli utenti registrati ai servizi di car sharing erano 7 mln e si stima possano diventare 36 mln entro il 2025 – precisano i due analisti del Rie –. L’Europa rappresenta il 50% del mercato mondiale e, secondo le stime di Deloitte, passerà dai 2,2 mln di utenti del 2014 ai 15,6 mln del 2020; contestualmente, alla stessa data, i veicoli condivisi supereranno le 150.000 unità. L’avvento di servizi di ride sharing, inoltre, sta rivoluzionando il comportamento dei “consumatori di mobilità” sia su tratte urbane che su lunghi viaggi. Nel 2017, gli utenti che nel mondo hanno condiviso almeno un viaggio sono stati 425,7 mln, e si stima raggiungeranno i 684,4 nel 2022", concludono Santori e Gugliotta.

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