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Bankitalia lancia l'allarme

23 novembre 2018 | 15.58
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I rialzi dello spread rischiano di "vanificare" l'impatto sulla crescita della manovra di Bilancio: l'andamento del differenziale è già costato alle famiglie italiane circa 145 miliardi di euro e, se non cala, nel 2019 potrebbe pesare nelle tasche dei contribuenti per oltre 5 miliardi in più di spesa per gli interessi. E' il quadro a tinte fosche tratteggiato dalla Banca d'Italia nell'ultimo rapporto sulla Stabilità finanziaria.

Il rialzo dei tassi registrato da maggio "rischia di vanificare l’impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio", avverte Via Nazionale, additando tra le cause dell'impennata del differenziale tra Bund tedesco e Btp a 10 anni "l’incertezza sull’orientamento delle politiche economiche e di bilancio" del governo giallo-verde, oltre ai "timori degli investitori" di un'ipotetica uscita dell'Italia dall'euro, con la quota estera che nel secondo trimestre dell’anno si è ridotta di circa tre punti percentuali, al 24%, la variazione negativa più alta dal secondo trimestre del 2012.

Lo scenario di base gioca tutto a sfavore. "I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall’evoluzione dell’economia mondiale sono in aumento. Il protrarsi dei contrasti commerciali può avere conseguenze negative sulla crescita e le condizioni finanziarie a livello globale sono divenute meno espansive", spiega Bankitalia, sottolineando che "in Italia i maggiori rischi per la stabilità finanziaria derivano dalla bassa crescita e dall’alto debito pubblico". Dalla traiettoria del debito ai risparmi delle famiglie, passando per i bilanci di banche e assicurazioni, secondo il documento, uno spread a livelli elevati in modo persistente colpisce ogni aspetto dell'economia.

I rialzi "ostacolano il calo del rapporto debito-pil, riducono il valore della ricchezza delle famiglie, frenano e rendono più oneroso il credito al settore privato, peggiorano le condizioni di liquidità e la patrimonializzazione di banche e assicurazioni" sottolinea Palazzo Koch.

Le analisi dell'istituto centrale tirano le prime somme. Cifre alla mano i rialzi dello spread ad oggi hanno eroso la ricchezza delle famiglie italiane di circa il 3,5%, pari a una cifra intorno a 145 miliardi: si tratta infatti di un calo lievemente inferiore al 2% (poco meno di 85 miliardi) a fine giugno, più il peggioramento degli ultimi mesi dei corsi azionari e obbligazionari che "sarebbe riflesso in un’ulteriore perdita di valore di circa l’1,5%", intorno ai 60 miliardi. Sul fronte della spesa per interessi, si registra un aggravio pari a 1,5 mld negli ultimi sei mesi e il costo sarebbe di oltre 5 miliardi in più nel 2019 e circa 9 miliardi in più nel 2020 se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati.

A risentirne negativamente anche il processo di rafforzamento dei bilanci delle banche con relativo "peggioramento degli indicatori di liquidità e di patrimonializzazione ed un aumento dei rischi di mercato", avverte Via Nazionale. Rischi infine anche per le assicurazioni con effetti rilevanti sulla loro posizione di solvibilità.

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