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Rabbia Ncc, bruciato fantoccio di Di Maio

27 dicembre 2018 | 15.38
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(Foto AdnKronos)
(Foto AdnKronos)

Si è conclusa senza incidenti la protesta degli Ncc, a Roma per manifestare contro le misure dell'esecutivo gialloverde. I manifestanti sono stati fatti arretrare dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa da piazza della Repubblica fino a piazza dei Cinquecento. Lì, dopo una sosta sotto la statua di Giovanni Paolo II, l’ormai esiguo gruppo di lavoratori ha sciolto la manifestazione. Già dal pomeriggio la piazza si era spaccata tra quelli che volevano portare avanti la protesta a oltranza e quelli che invece alle 18, ora fissata come termine per il sit in, hanno abbandonato la manifestazione.
In particolare gli animi si sono accesi al ritorno della delegazione dal Quirinale, quando i lavoratori hanno saputo che sulla sorte del decreto, approvato dal cdm il 22 dicembre scorso e che disciplina il settore, non avrebbero avuto risposte in giornata.
Così al grido di "non molliamo la piazza, noi valiamo lo 0,5 del Pil" alcuni lavoratori Ncc hanno incitato i colleghi a rimanere. La tensione è salita e in piazza è stato bruciato un manichino impiccato del vicepremier Luigi Di Maio, definito dai manifestanti "schiavo dei tassisti". Qualcuno per disperazione si è rovesciato addosso benzina minacciando di darsi fuoco ma è stato subito bloccato dai colleghi.

Poco a poco poi i manifestanti hanno cominciato a lasciare la piazza per andare a recuperare le loro auto, circa 500 parcheggiate a Saxa Rubra e altre al Circo Massimo. Poco prima delle 20 sono infine intervenuti gli agenti della polizia schierati in tenuta antisommossa per far liberare la piazza e hanno spinto i manifestanti rimasti fino a piazza dei Cinquecento. Non sono mancati momenti di tensione, soprattutto quando alcuni lavoratori hanno accerchiato un taxi che stava passando in quel momento e che si era fermato per permettere ai manifestanti di attraversare la strada. Sono volati insulti e sputi. Il contatto è stato evitato grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Poco dopo la manifestazione si è definitamente sciolta.

"Le tensioni registrate in queste ore spiegano bene lo stato di forte preoccupazione dei tanti noleggiatori che anche oggi non hanno avuto alcuna garanzia sul futuro del proprio lavoro". Così Giorgio Dell'Artino, presidente di Azione Ncc, commenta la manifestazione di oggi.

"Condanniamo ovviamente ogni forma di violenza - continua Dell'Artino - ma dall'altra parte se siamo arrivati a questo punto la responsabilità è solo del Governo, che, di fronte alle nostre legittime richieste, ha dimostrato la sua incapacità di gestire questa situazione. Non solo, si è chiuso a riccio sdraiandosi sulla posizione dei tassisti che, e lo vogliamo ricordare, ad ora sono stati gli unici ad essere ricevuti dal Ministro, nonostante la nostra categoria, l'unica condannata dal provvedimento, abbia richiesto un incontro da settimane".

"Ci auguriamo – conclude il presidente di Azione Ncc - di avere quanto prima una risposta dal Governo con un impegno concreto nel regolamentare il settore, così da non lasciare senza lavoro né futuro 80mila persone e le loro famiglie".

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