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Fca: "Piano investimenti Italia va rivisto"

14 gennaio 2019 | 19.43
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(Ipa /Fotogramma)
(Ipa /Fotogramma)

Il piano di investimenti per gli impianti italiani annunciato da FCA "resta sul tavolo e non sarà bloccato" nonostante le misure previste dalla manovra 2019. Lo sottolinea al salone dell'auto di Detroit l'ad del gruppo Mike Manley, precisando comunque che "lo stiamo rivedendo, lavorando per capire come adattarlo" allo scenario di mercato "legato alle nuove regolamentazioni". Nessun commento invece sulle modifiche previste all'ecotassa "fino a quando non sarà completata la revisione".

I SINDACATI - "L'ad di Fca da Detroit ha valutato positivamente la vendita di Magneti Marelli, i risultati finanziari per proprietà e azionisti, ma ha anche dichiarato che sono in discussione piano di investimenti, industriale e occupazionale in Italia. Queste dichiarazioni mettono a rischio l'occupazione per i lavoratori degli stabilimenti italiani che da anni sono in cassa integrazione perché i piani industriali dichiarati non sono stati realizzati''. Così, in una nota, Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive che chiede alle altre organizzazioni sindacali l'avvio di un confronto unitario, invita il governo alla convocazione di un tavolo e annuncia che ''in assenza di garanzie per i lavoratori, deciderà nelle assemblee le iniziative da dover tenere per scongiurare i rischi sul futuro degli stabilimenti italiani''

''La Fiom - sottolinea nella nota il sindacato - aveva ritenuto il piano presentato dal nuovo amministratore delegato, importante ma in ritardo nella svolta ibrida ed elettrica, e vista la mancanza di nuovi modelli Maserati e di auto di massa non avrebbe certamente risolto il problema della piena occupazione in poco tempo. Alla luce dell'andamento negativo del mercato dell'auto, della riduzione dei volumi prodotti da Fca già nel 2018 in Italia, delle normative su emissioni e incentivi alla vendita, della scadenza degli ammortizzatori sociali negli stabilimenti a partire dal polo torinese e di Pomigliano d'Arco e Nola - prosegue De Palma - ritiene indispensabile l'apertura di un confronto per mettere in atto tutte le azioni utili a impedire il rischio di chiusura di interi stabilimenti.

Pertanto, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ''chiede alle altre organizzazioni sindacali l'avvio di un confronto unitario, e invita il Governo alla convocazione di un tavolo. La Fiom in assenza di garanzie per i lavoratori, deciderà nelle assemblee le iniziative da dover tenere per scongiurare i rischi sul futuro degli stabilimenti italiani'', conclude De Palma.

''Come temevamo la cosiddetta 'ecotassa' inserita nella legge di Bilancio ha dato il suo primo effetto e non sull’ambiente ma sul piano triennale di 5 mld di investimenti di Fca annunciato lo scorso 30 novembre. Fare le auto elettriche è la cosa più semplice, infrastrutture e ecosistema per farle funzionare sono in Italia all’anno zero''. Così, in una nota, il segretario generale Fim Marco Bentivogli.

''Da tempo come sindacato abbiamo incalzato i produttori sulla necessità di accelerare la transizione verso l’elettrico: ora che avevamo raggiunto un’intesa, Fca e i lavoratori, il governo sta rischiando di far saltare tutto'', aggiunge sottolineando che l'esecutivo ''con 'l’ecotassa' che però all’ambiente non darà giovamento, ha cambiato i presupposti su cui era stato costruito (il piano Fca, ndr) tra l’altro non risolvendo i problemi ambientali, ma favorendo solo i produttori esteri''.

''Il governo deve immediatamente ritornare sui propri passi e rivedere un provvedimento sciagurato che rischia di distruggere la nostra industria dell’auto e con essa migliaia di posti di lavoro. Se così non fosse la nostra risposta arriverà sotto palazzo Chigi con tutti i lavoratori di Fca, Cnhi e Ferrari'', aggiunge Bentivogli per il quale ''il governo deve capire che la transizione verso l’elettrico è da gestire in maniera graduale investendo nell'ecosistema, infrastrutture per garantire occupazione e una mobilità sostenibile per la salute e l’ambiente''.

''Così come è stata scritta 'l’ecotassa' è un suicidio di Stato dell’industria automobilistica italiana'', conclude sottolineando che ''è necessario alla luce delle dichiarazione dell’ad Manley fare subito un incontro con i vertici di Fca per avere chiarezza sul piano quinquennale e relative assegnazioni produttive stabilimento per stabilimento. Non si possono far ricadere sui lavoratori e sull ambiente le insipienze della politica''.

"L’annuncio di una messa in discussione del piano industriale di Fca da parte del Ceo di FCA Mike Manley è un fatto grave e da scongiurare". E' quanto sottolinea il segretario generale Cisl, Annamaria Furlan in una nota.

"Noi chiediamo al Governo di correggere la legge di bilancio, rivedendo il provvedimento sulla tassazione delle auto che potrebbe mettere a rischio l’occupazione e gli stabilimenti di Fca. Non bisogna disincentivare gli investimenti nel nostro paese, ma anzi favorirli, in tutti i settori produttivi a partire dal settore dell’auto. Nello stesso tempo chiediamo a Fca di rivedere la propria posizione e di confermare il piano industriale, i 5 miliardi d’investimento e l’obiettivo della piena occupazione", conclude.

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