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Gas, ministro Esteri Cipro: "Presto firma Eastmed con Italia"

27 gennaio 2019 | 18.09
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(Foto da Twitter)
(Foto da Twitter)

di Maria Grazia Napolitano

Il gasdotto Eastmed "contribuirà alla sicurezza energetica dell’area e dell’Unione Europea", le prospettive del progetto "sono molto positive". In un’intervista all’Adnkronos a due giorni dal summit a Nicosia dei Paesi dell’Europa meridionale e di un bilaterale tra il premier Giuseppe Conte ed il presidente Nikos Anastasiades, il ministro degli Esteri cipriota Nikos Christodoulides fa il punto sul progetto Eastmed, cui si sono impegnati Italia, Cipro, Grecia e Israele per portare in Europa il gas dei giacimenti del Mediterraneo orientale, nell’ottica di una diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

"Dobbiamo fare un passo alla volta – dice il capo della diplomazia di Nicosia, in riferimento allo stato di avanzamento del progetto – ed il primo passo importante verso la sua attuazione è stata la recente finalizzazione della bozza di accordo intergovernativo tra i Paesi coinvolti. Noi siamo pronti alla firma dell’accordo al più presto possibile e a questo scopo un dialogo è in corso con gli attori coinvolti".

Progetti di questa ampiezza, sottolinea Christodoulides, "richiedono studi approfonditi e dettagliati, prima che si arrivi ad una decisione finale, sugli aspetti tecnici e finanziari". Ma, assicura, "le prospettive del progetto sono molto positive, dal momento che alcuni studi, finanziati dall’Ue, sono stati veramente incoraggianti".

Eastmed, sottolinea il ministro degli Esteri cipriota, "al di là del suo valore pratico di contributo alla sicurezza energetica dell’area e dell’Unione Europea, manda un messaggio forte sul ruolo degli idrocarburi per il rafforzamento della cooperazione tra i Paesi della regione e la creazione di interessi comuni".

Cipro, chiosa Christodoulides, in quanto Paese membro dell’Ue, "persegue la Strategia energetica dell’Unione Europea, con l’obiettivo di accrescere la produzione energetica e diversificare i Paesi fornitori e le rotte, e sostiene pienamente questo progetto, che è un esempio pratico di cooperazione energetica nel Mediterraneo dal grande significato economico e geopolitico".

Secondo il progetto, il gasdotto onshore e offshore Eastmed, al cui sviluppo lavora Igi Poseidon, società partecipata al 50% dall’italiana Edison e al 50% dalla greca Depa, avrà una lunghezza di 1.700 chilometri e dovrebbe trasportare a regime fino a 15 miliardi di metri cubi di gas all’anno dai giacimenti del Mediterraneo orientale. In Italia il punto di approdo sarebbe Otranto. La sua costruzione potrebbe concludersi entro il 2025.

Cipro rinnova alla Turchia l'invito ad avviare un negoziato sulla delimitazione delle zone marittime nel Mediterraneo, per evitare il ripetersi di incidenti come quello che l'anno scorso coinvolse una piattaforma di Saipem, cui la Marina di Ankara impedì di dirigersi nella zona di esplorazione assegnata a causa del contenzioso con Nicosia sulla Zona economica esclusiva. "Noi crediamo fermamente - scandisce Christodoulides - che solo attraverso il dialogo ed i negoziati, non attraverso la diplomazia delle cannoniere, si possano raggiungere pace e stabilità nella nostra instabile regione. A questo scopo, ricordo che Cipro ha invitato la Turchia a partecipare a negoziati per raggiungere un accordo sulle delimitazione delle zone marittime". Il capo della diplomazia di Nicosia ricorda quindi che "la Repubblica cipriota ha sempre agito pienamente in linea con il diritto europeo ed internazionale, compresa la Convenzione dell'Onu sul diritto del mare, nell'attuazione dei suo piani energetici. E, naturalmente, continueremo a farlo".

"I nostri Paesi vicini - sottolinea Christodoulides - che hanno concluso accordo bilaterali di delimitazione delle nostre rispettive Zone economiche esclusive, come i nostri partner europei e transatlantici, hanno risposto tutti in maniera decisa alla retorica ed alle azioni turche, esprimendo il loro pieno sostegno all'esercizio legale da parte di Cipro dei suoi diritti sovrani all'interno della Zee". Il ministro degli Esteri cipriota cita quindi le parole dell'assistente del segretario di Stato americano per gli Affari europei, Wess Mitchell, per sottolineare che l'atteggiamento di Ankara rispetto al tema è di "uno contro il resto del mondo". Dunque, "noi rifiutiamo di farci distrarre dalla retorica e dalle azioni turche e restiamo pienamente concentrati su un'attuazione tempestiva e tranquilla della politica energetica di Cipro".

Cipro auspica che la Turchia possa cambiare atteggiamento rispetto al tema dello sfruttamento delle risorse nel Mediterraneo orientale ed alla delimitazione delle zone marittime, in modo che anche Ankara possa entrare a fare parte dell'Emgf, l'East Mediterranean Gas Forum nato due settimane fa e cui partecipano Italia, Egitto, Grecia, Israele, Cipro, Giordania e Autorità palestinese. "La  creazione dell'Emgf - dice all'Adnkronos il ministro degli Esteri di Nicosia - rappresenta un importante sviluppo che sostiene gli sforzi dei Paesi nella regione del Mediterraneo orientale per creare interessi condivisi". "Noi - sostiene il capo della diplomazia cipriota - da qualche anno ormai cerchiamo di sostenere attivamente la cooperazione tra i nostri Paesi nella regione, sulla base di un'agenda positiva, come uno dei pilastri della politica estera della Repubblica di Cipro e non possiamo fare altro che accogliere con favore la creazione di questo Forum". Christodoulides auspica quindi "sinceramente che il governo turco riconosca, prima o poi, i benefici che derivano dal diventare membri di meccanismi di cooperazione regionale e adatti il suo atteggiamento in modo da rendere possibile" l'ingresso nell'Emgf.

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