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Federalberghi: "Reddito? Favorirà il lavoro nero"

03 febbraio 2019 | 12.17
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Il reddito di cittadinanza invece di offrire nuove opportunità di lavoro favorirà il lavoro nero. Ne è convinto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. "Secondo me il reddito di cittadinanza aiuterà il lavoro nero - afferma Bocca in un'intervista all'Adnkronos - perché quelle persone che già oggi lavorano in nero avranno anche i 780 euro, e non verranno mai a lavorare in maniera ufficiale per 1.000 euro al mese. In Italia del resto - aggiunge - il lavoro nero continua a esistere".

Anche nel settore turistico-alberghiero "avremo difficoltà - assicura Bocca - almeno fino a quando non ci saranno centri dell'impiego sul modello tedesco, dove i lavoratori potranno ricevere le offerte di lavoro in maniera sistematica. Secondo me - osserva il leader degli albergatori di Confcommercio - si sarebbe dovuto intervenire con incentivi alle imprese per favorire le assunzioni e abbassando il cuneo fiscale anche per aumentare il netto nelle tasche deli lavoratori".

Per far ripartire l'economia occorre quindi "puntare su settori trainanti come il turismo che hanno maggiore possibilità di crescita nel breve termine" ma non solo, "bisogna appoggiare il mondo delle imprese, puntare agli investimenti, alle grandi opere e ad interventi sull'edilizia dei quali il Paese ha bisogno. La manovra del governo invece, non dà sviluppo all'economia", sostiene ancora Bocca.

"Il nostro settore esporta e porta valuta straniera nella casse dello Stato. E' un settore trainante e servirebbe una politica nazionale che appoggi le imprese turistiche affinché possano crescere sia in termini dimensionali che di profitto, dando così sviluppo all'occupazione e a un indotto che nessun altro settore ha pari al nostro".

Secondo Bocca le imprese troppo spesso sono viste come "un nemico dello Stato o dei lavoratori, ma non è vero: più le imprese vanno bene, più producono e più assumono. Se un albergo va bene assume - sottolinea - viceversa, se va male chiude e licenzia e questo avviene non solo per gli alberghi ma per tutte le imprese del Paese. Se uno fa profitto in maniera onesta, pagando le tasse, non è un reato".

Inoltre, lamenta il numero uno degli albergatori di Confcommercio "questo Paese ha bisogno di investimenti, di grandi opere, di interventi sull'edilizia, ma nella legge di bilancio vedo poche misure in questa direzione. Mi sarebbe piaciuto vedere una manovra più shock a fronte del coraggio che si era avuto nel voler sforare il rapporto deficit/pil. Senza contare che nella manovra la parola turismo non è mai stata citata".

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