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Quota 100, Comuni a rischio esodo

04 febbraio 2019 | 20.45
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(Fotogramma)
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di Sara Di Sciullo

'Quota 100' rischia di svuotare i Comuni italiani. Complice il blocco del turnover degli anni passati, l'età media dei dipendenti comunali è piuttosto alta basti pensare che, secondo ricerche recenti, il 61% del personale ha oltre 50 anni. Ecco allora che la potenziale platea di coloro che potranno beneficiare delle nuove norme varate dal governo sulle pensioni rischia di provocare un autentico "esodo" che, secondo le stime dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, potrebbe arrivare fino a 50mila dipendenti in uscita, la maggior parte dei quali dirigenti. Personale che, stando alle norme attuali, non potrebbe essere rimpiazzato nello stesso anno dell'uscita per quiescenza. Con effetti non da poco sull’organizzazione degli uffici e sull’erogazione dei servizi da parte dei Comuni. 

Molti sindaci già fanno i conti sul personale potenzialmente in uscita. A Livorno, a quanto apprende l'Adnkronos, l'impatto delle nuove norme potrebbe essere rilevante. Sono 300 sul totale dei circa 1200 dipendenti comunali i possibili pensionamenti nel 2019: di questi 300 sarebbero ben 183 quelli grazie a 'quota 100'. A Milano, dove i dipendenti comunali sono circa 15mila, le prime stime, che potranno essere confermate solo nei prossimi mesi, parlano di ben 507 persone che nel triennio 2019-2021 maturerebbero il requisito per la pensione grazie a 'quota 100'. Se si aggiungono a questo dato le pensioni anticipata e per vecchiaia, la cifra complessiva potrebbe arrivare a 1616 nel triennio, di cui 699 dipendenti nel 2019, 467 nel 2020 e 450 nel 2021.

"Sull'anno in corso sono 700 i potenziali aventi diritto alla pensione - spiega all'Adnkronos l'assessore al Personale del Comune di Milano, Cristina Tajani - non siamo al momento in grado di valutare quanti di questi chiederanno di usare le nuove norme". Di certo interesse c'è: a quattro giorni dalla pubblicazione del decreto su 'quota 100' vi sono stati circa 170 contatti telefonici per ottenere informazioni sulle modalità per l’accesso al pensionamento con le nuoven regole e sono pervenute 20 domande di accesso a pensione. Una volta che i dati saranno concreti, spiega l'assessore, "saremo in grado di valutare l'impatto sul Comune. Come abbiamo fatto in passato faremo di tutto per mantenere il più possibile il turnover vicino al 100 per cento".

Il problema, rileva Tajani, è anche legato alle nuove norme sulla scadenza delle graduatorie: se non sarà più possibile attingervi per assumere "bisognerà fare nuovi concorsi spendendo soldi e generando un impatto iniquo per chi ha concorso per una procedura pubblica, è risultato idoneo e vede dall'oggi al domani scadere questa sua idoneità".

A Roma sarebbero stati circa 480 i pensionamenti per Roma Capitale che, con quota cento, potrebbero essere invece circa 1.100. "Continueremo ad accompagnare questo processo con piani assunzionali che bilancino queste uscite dando la possibilità all'ente di poter godere di queste nuove risorse e a chi vuole uscire di utilizzare la nuova misura che il governo ha voluto introdurre", ha detto nei giorni scorsi Antonio De Santis, assessore alle Risorse Umane, Personale Scolastico e Servizi Anagrafici di Roma Capitale.

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