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Sambucci (Eset): "SaferInternetDay strategico, App ci spiano"

04 febbraio 2019 | 19.24
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(Foto ESA)
(Foto ESA)

di Andreana d'Aquino- Domani si celebra il 'SaferInternetDay' e dal 2004, quando l'Ue ha istituito la giornata che sensibilizza gli utenti sui rischi di internet, "tanto è cambiato nel modo in cui le persone si rapportano con la sicurezza digitale" perchè ormai "sullo smartphone ci sono App che ci spiano anche mentre chiacchieriamo al bar con un amico". Non ha dubbi l'informatico Luca Sambucci, Direttore delle Operazioni di Eset in Italia, che, intervistato dall'Adnkronos, commenta così la giornata dedicata all'uso consapevole della rete che si celebra domani a livello internazionale.

L'esperto della multinazionale di Bratislava osserva che il polso del cambiamento, "lo misuriamo ogni momento e sotto i nostri occhi perchè se oggi chiediamo ad un ragazzo 'sei su internet?' la sua risposta sarà 'No' e invece 'sta su internet' comunque perchè siamo su internet sempre: la nostra smart Tv ci 'ascolta', il nostro assistente digitale ci ascolta e ancora di più sarà così con l'evoluzione delle auto connesse".

"Ormai bisogna fare attenzione a tutto e questo vale per qualunque età: giovani o persone mature" avverte Sambucci che ricorda come "tradizionalmente siamo più abituati a proteggerci se siamo seduti al Pc o apriamo le mail per leggerle, ma ormai non basta più". "Ci sono App che ci spiano e la recente scoperta su Face Time dovrebbe averci aperto gli occhi. C'è una pervasività della tecnologia che non è ancora compresa" incalza Luca Sambucci che ricorda la notizia della famiglia americana che "si è accorta di essere spiata da un hacker perchè la temperatura della camera del figlio era 'stranamente' molto alta rispetto all'impostazione che avevano dato al sistema di controllo digitale del riscaldamento domestico".

"C'è un nostro ricercatore a Bratislava, Lukas Stefanko, che è specializzato nella caccia alle App malevole e pubblica i risultati delle sue ricerche su Twitter: ecco ne scopre in media 12 ma anche 30 App tutte insieme ed in tempi molto ristretti" avverte l'informatico di Eset convinto che la consapevolezza delle intrusioni non sia "un problema legato all'età dell'utente, piuttosto alle informazioni che riusciamo a fare arrivare alle persone".

"Spiare una famiglia al punto di modificare la temperatura del riscaldamento fa sentire 'potenti' ma non è l'unico aspetto da cui difendersi. Suggerisco -aggiunge infine Sambucci- di approcciare con molta attenzione anche tutto quel sottobosco di cosidette 'chat di gruppo', come le chat di quartiere, ad esempio, che sono una fucina di cyberbulli di ogni età".

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