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Prandini: "Crollano allarmi alimentari in Italia"

05 febbraio 2019 | 14.31
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(foto Adnkronos)
(foto Adnkronos)

di Cristina Armeni

Nel 2018 c'è stato "un crollo sostanziale degli allarmi alimentari in Italia che registrano un calo del 27%. E' la prima volta che riusciamo ad abbattere in modo così considerevole l'attenzione per i rischi ai consumatori". A segnalarlo è il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, in un'intervista all'Adnkronos. La ragione principale della diminuzione è attribuibile secondo Prandini a una maggiore attenzione dei cittadini a quello che mangiano, di pari passo alla consapevolezza che il cibo made in Italy è il più sicuro. "L'entrata in vigore dell'obbligo dell'origine in etichetta - spiega Prandini - ha fatto sì che i cittadini pongano maggiore attenzione all'acquisto dei prodotti creando le condizioni per le quali sono diminuite le importazioni di prodotti agricoli da altri paesi e, di conseguenza, anche del sistema di allerta che viene attivato su certi prodotti che possono avere una pericolosità o che storicamente presentano criticità magari per i residui di carattere chimico che contengono come, ad esempio, per le nocciole provenienti dalla Turchia o per le mandorle e i pistacchi dagli Stati Uniti". "Quindi più noi spingiamo nel dare evidenza al consumatore del prodotto italiano che è quello più controllato a livello mondiale - sintetizza Prandini - più vediamo che diminuiscono gli allarmi sulla presenza negli alimenti commercializzati di sostanze nocive".

L'Italia ha effettuato solo 399 notifiche all’Unione Europea in forte calo rispetto alle 543 dell’anno precedente secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti per l’Adnkronos, sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido RASFF che ha riportato a livello UE 3.626 notifiche, di cui il 55,5% con origine nei Paesi extra-UE. I pericoli maggiori per l’Italia sono venuti dalle contaminazioni di aflatossine (44), soprattutto sulle nocciole turche e sui pistacchi e mandorle dagli USA; di salmonelle (44), specialmente sul pollo dalla Polonia; di mercurio (35) e Anisakis (32) sul pesce proveniente dalla Spagna e di Escherichia coli (29) su cozze e vongole, specie dalla Spagna.

TAGLIO SPRECHI - Gli sprechi alimentari si combattono sempre di più "comunicando l'importanza di consumare i prodotti stagionali. E' la prima forma concreta nella lotta allo spreco, considerando che oggi il 40% del cibo viene buttato" afferma il presidente di Coldiretti in occasione della giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Secondo Prandini infatti "occorre acquistare attraverso la vendita diretta, evitare l'import di prodotti che arrivano da paesi lontani e dunque fuori stagione".

ETICHETTA PASTA - L'introduzione dell'origine del grano sulle etichette della pasta ha avuto "effetti dirompenti sulle importazioni di grano dal Canada con un drastico calo del 75% nell'ultimo anno" afferma Prandini all'Adnkronos. "La battaglia che abbiamo fatto nel raccontare la verità sui sistemi produttivi del grano che sono diversi a livello mondiale - spiega Prandini - ha creato le condizioni di questo calo. In paesi come il Canada la raccolta viene fatta in autunno quando iniziano le precipitazioni di carattere nevoso e, per accelerare la raccolta, viene utilizzato il glifosato che porta a un residuo maggiore fitosanitario all'interno del grano. Aver raccontato tutto questo ora fa sì che quando il consumatore legge sull'etichetta da dove viene il grano non ha dubbi e acquista italiano. Tanto che i maggiori player dell'industria agroalimentare - aggiunge - hanno spostato gli acquisti verso il grano italiano anche grazie ai contratti di filiera".

XYLELLA - "Sicuramente c'è stata una perdita di tempo significativa a livello di istituzioni regionali. Le prime forme di xylella le abbiamo avute alla fine del 2012, siamo nel 2019 e ancora non c'è una misura concreta per contenere il batterio". Prandini evidenzia le responsabilità della regione Puglia sulla lotta al batterio che stermina gli ulivi. "Abbiamo causato un danno agli abitanti e agli agricoltori della Puglia sia di carattere economico superiore a 1 miliardo e 200 milioni di euro, ma anche di carattere paesaggistico e ambientale - prosegue Prandini - penso che questa settimana avremo delle risposte concrete da parte del governo. E' in previsione un ddl o un decreto legge, si sta studiando la forma ma finalmente andrà a concretizzare le misure da attuare per controllare la xylella con una fascia tampone e intervenendo anche con nuove piantumazioni".

TAV - "Il Paese ha bisogno di infrastrutture ma il rischio è che se la Tav venisse realizzata con l'attuale progetto avremmo un'opera ormai obsoleta. Sarebbe quindi necessario innovare il progetto potenziando il trasporto merci" afferma Prandini all'Adnkronos. "La vera sfida oggi in Europa è il trasporto delle merci su rotaia ad Alta velocità, quindi a 280 km orari - sottolinea il numero uno di Coldiretti - ma se la Tav venisse realizzata con l'attuale progetto le merci viaggerebbero ancora a una velocità di 120-130 km orari: e questo è impensabile".

ENERGIA - "L'accordo con Eni dà la possibilità di valorizzare tutto quello che è scarto nelle aziende agricole e farlo diventare opportunità" dice il presidente di Coldiretti in merito all'accordo recente firmato con l'Ente petrolifero per la produzione di biometano. Il processo parte "dalla gestione dei reflui zootecnici e di tutti gli scarti anche delle fasi dell'alimentazione del bestiame, - illustra il numero uno di Coldiretti - che invece di essere buttati vengono recuperati e trasformati in gas metano, che poi diventa parte liquida, l'Eni lo recupera e il biometano viene riutilizzato per l'autotrazione pesante. E' un esempio di economia circolare. Creiamo una filiera nuova che riguarda l'agricoltura e una delle realtà più importanti che il nostro Paese ha, l'Eni, in un gioco di squadra, per creare nuove opportunità di sviluppo e di crescita del Paese Italia". L'accordo si pone nell'ottica dell'impegno preso da parte di tutti gli stati europei di spostare le tipologie di combustibile da oggi al 2030 in modo considerevole sui mezzi pesanti.

TURISMO - "Il turismo e l'agricoltura è sicuramente un binomio vincente". E' l'opinione del presidente di Coldiretti che nell'intervista all'Adnkronos commenta positivamente il trasferimento delle competenze del turismo al dicastero delle Politiche agricole guidato da Gian Marco Centinaio. "Noi avevamo fatto una proposta, che purtroppo per questioni di equilibri politici non si è realizzata, che andava oltre la delega del turismo - sostiene il numero uno di Coldiretti - noi avremmo voluto che il ministero dell'Agricoltura diventasse il ministero dell'Agroalimentare perché era il modo migliore per intraprendere le sfide che attendono il settore: l'internazionalizzazione, l'evoluzione delle infrastrutture digitali, una maggiore conoscenza delle potenzialità dell'agroalimentare". "Questo comunque è un primo passo in avanti - afferma - utilizzare l'agricoltura legata al turismo e anche agli aspetti di carattere culturale, visto che il nostro Paese è unico per la ricchezza dei beni archeologici, artistici e storici, è sicuramente una mossa vincente".

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