Il reddito di cittadinanza non dispone ancora di tutti gli strumenti di verifica sopratutto quelli relativi all’accertamento del patrimonio mobiliare di chi accede al beneficio: "quindi a posteriori potremmo trovarci a fare un’azione di recupero nei confronti di famiglie che non se la passano bene, più di 100mila nuclei familiari a cui potremo richiedere indietro anche 10mila euro". E' stato il presidente dell'Inps Tito Boeri a profilare questa eventualità nel corso della trasmissione 'Otto e mezzo'. "Non siamo infatti ancora in grado di verificare il patrimonio mobiliare delle persone. Sarebbe meglio quindi attrezzarci per i controlli prima e non dopo di erogare il reddito", ha spiegato.
Il reddito di cittadinanza, ha aggiunto Boeri, "fissa un livello di prestazione molto elevato per un singolo" e questo "spiazza i redditi da lavoro". Boeri ha poi sottolineato che gli effetti di scoraggiamento al lavoro sono "rilevanti". Quasi il 45% dei dipendenti privati del Sud - ha rimarcato - ha "redditi da lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal Rdc a un individuo che dichiari di avere un reddito uguale a zero". In 3 anni potranno andare in pensione con quota 100 circa 650.000 persone. Con quattro anni di anticipo "l'importo della pensione si riduce di più del 20%".