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Suspense Alitalia

13 febbraio 2019 | 07.06
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(Fotogramma)
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Conto alla rovescia in vista dell'incontro convocato al Mise dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sul dossier Alitalia. Cresce, infatti, per l'attesa per l'appuntamento al quale sono chiamati i sindacati che, ancora una volta, sono tornati a chiedere indicazioni chiare sul futuro della compagnia e, soprattutto, certezze sulla salvaguardia dell'occupazione. Il principale nodo da sciogliere rimane quello della partnership internazionale soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi: fino a pochi giorni fa, sembrava in pole position il tandem costituito da Delta Air Lines e da Air France-Klm, che avrebbero rilevato una quota del 20% ciascuna.

Ma poi c'è stato il passo indietro del gruppo franco-olandese. Decisione, questa, comunicata, a quanto s'apprende, in una lettera inviata alle Fs la settimana scorsa. La partita è, dunque, tutta aperta con Lufthansa che è sempre alla finestra e che non ha mai nascosto il suo interesse, a precise condizioni, per l'ex compagnia di bandiera italiana, pur non avendo ancora fatto un passo formale nell'ambito della procedura di vendita. A differenza di Delta e EasyJet, il colosso tedesco, infatti, non ha presentato alcuna manifestazione di interesse od offerta.

Intanto, l'amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, si è recato al ministero dello Sviluppo economico. Interpellato dai giornalisti all'uscita del dicastero, ha però riferito di non essere stato lì "per Alitalia ma per altre cose". E a chi gli chiedeva se fosse ottimista, "aspettiamo, aspettiamo", si è limitato a rispondere. Quello che è certo è che per le Ferrovie, come del resto messo nero su bianco nell'offerta presentata a fine ottobre, la condizione per poter andare avanti nell'operazione Alitalia è proprio l'ingresso nella newco di un partner internazionale con la prospettiva, per il gruppo ferroviario, di arrivare a detenere una quota di minoranza intorno al 25%.

Ad agitare le acque sul fronte sindacale sono state le parole del consigliere di amministrazione di Lufthansa, Harry Hohemeister, che ha parlato di 3.000 possibili esuberi. "Il ministro Di Maio smentisca le notizie diramate dalla stampa sugli esuberi e sulla riduzione del perimetro aziendale di Alitalia", ha detto il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. "La rappresentanza dei lavoratori ha il diritto di essere coinvolta nella costruzione del piano industriale e rivendica un piano di sviluppo dell’azienda con investimenti soprattutto nella flotta di lungo raggio e nelle altre linee di business, quali le manutenzioni e l’handling".

"In questi 21 mesi di commissariamento - ha spiegato ancora Tarlazzi - l’azienda ha dimostrato di avere ampie potenzialità di crescita e come sindacato Uiltrasporti non rinunceremo a tutto questo; soprattutto non accetteremo un prodotto preconfezionato, basato sul taglio del personale".

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