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Spazio, Jaxa conferma: touchdown Hayabusa2 un successo

22 febbraio 2019 | 13.58
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Scienziati esultano per il successo di Hayabusa2 (Foto Jaxa da Twitter)
Scienziati esultano per il successo di Hayabusa2 (Foto Jaxa da Twitter)

(di Andreana d'Aquino)- E' stato "un successo" il touchdown della sonda giapponese Hayabusa2 che ha sfiorato il suo asteroide Ryugu. Ad annunciarlo con tweet è stata l'agenzia spaziale giapponese Jaxa confermando che alle 8,00 di stamattina, ora di Tokyo, quando in Italia era da poco passata la mezzanotte, questa fase cruciale della missione è avvenuta come da manuale. La sonda "ha eseguito l'operazione di esplorazione dell'asteroide" e Hayabusa2 ha toccato "la superficie dell'asteroide bersaglio Ryugu per il recupero dei campioni" ha scritto in tweet la Japan Aerospace Exploration Agency.

A 340milioni di chilometri dalla Terra, quando in Italia era notte fonda, la sonda giapponese è scesa molto lentamente, a circa 10 centimetri al secondo, verso il suo asteroide 'bersaglio', poi la raccolta dei campioni di roccia spaziale. La manovra è stata scandita dallo 'sparo' di un proiettile di pochi centimetri di diametro poi, grazie ad una sorta di 'proboscide' calata dal ventre di Hayabusa2, sono stati 'aspirati' i campioni di roccia.

Un sospiro di sollievo e applausi 'd'ordinanza' hanno accompagnato questo passaggio strategico della missione giapponese della quale fa parte anche lo scienziato italiano Ernesto Palomba del'Inaf Iaps. E italiana è anche la bussola stellare che ha guidato la sonda nel suo lungo viaggio, iniziato con il lancio del 3 dicembre 2014, la stessa bussola che ora la riporterà a Terra nel 2020.

Si tratta del sensore d'assetto Star Tracker, realizzato da Leonardo a Campi Bisenzio, che calcola in ogni istante, dieci volte in un secondo, l'orientamento della sonda spaziale. Osservando con il proprio telescopio integrato la volta celeste, e confrontandola con la mappa di circa 3.000 stelle memorizzata al proprio interno, questa bussola stellare riesce infatti a dare al computer di bordo della Hayabusa2 le informazioni necessarie per tenerla sulla rotta prestabilita.

Questa stessa bussola spaziale made in Italy ha guidato decine di missioni spaziali statunitensi della Nasa, europee dell'Esa e italiane dell'Asi. E' lo stesso Star Tracker che si appresta a 'portare per mano' anche Prisma, la missione spaziale italiana dell'Asi prevista a marzo che promette di osservare la Terra come mai prima d'ora.

Intanto "la navicella Hayabusa2 è nello stato nominale. Questo segna "il successo di Hayabusa2 su Ryugu" sottolinea con i suoi tweet la Jaxa. La sonda aveva raggiunto l'orbita dell'asteroide Ryugu -una roccia spaziale di circa 900 metri di diametro- a giugno 2018. Dopo il successo di questa notte, gli scienziati dovranno aspettare circa un anno prima di potere concretamente analizzare i campioni catturati a Ryugu stanotte ma l'obiettivo vale l'attesa: svelare nuovi capitoli su come si è formato il sistema solare.

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