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Pil meglio delle stime, ma è recessione tecnica

05 marzo 2019 | 10.57
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L'Istat rivede al rialzo il dato congiunturale da -0,2 a -0,1% per il quarto trimestre 2018

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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L'Istat rivede, migliorandola in rialzo di 0,1 punti, la stima sul Pil italiano nel quarto trimestre del 2018 con un calo che si attesta allo 0,1% rispetto al trimestre precedente mentre la variazione è nulla nei confronti dello stesso periodo del 2017. Il dato provvisorio diffuso il 31 gennaio scorso vedeva invece una variazione congiunturale negativa dello 0,2% mentre quella tendenziale era pari a +0,1%.

Il quarto trimestre del 2018 - ricorda l'Istat - ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in più rispetto al quarto trimestre del 2017. In ogni caso, precisa l'istituto di statistica, "la stima dei conti economici trimestrali è coerente con quella annuale diffusa il 1° marzo".

La variazione acquisita per il 2019 è pari a -0,1%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dello 0,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dello 0,7% e dell’1,3%.

La domanda interna, al netto delle scorte, ha fornito un contributo positivo per 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 punti sia i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, sia gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, continua l'istituto di statistica, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente sottraendo 0,4 punti percentuali alla variazione del Pil. L’apporto della domanda estera netta è risultato pari a +0,2 punti percentuali. L'Istat registra poi andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, diminuiti rispettivamente dell’1,1% e dello 0,5%, mentre il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dello 0,1%.

Commentando i dati, l'Istat segnala come "la nuova lieve flessione dell’attività, dopo quella del terzo trimestre, avviene in presenza di una dinamica positiva molto moderata di consumi e investimenti, nonché di un andamento favorevole delle esportazioni nette, a cui si è contrapposto l’effetto negativo della contrazione delle scorte. Alla debolezza dell’attività produttiva ha corrisposto un contenuto calo dell’input di lavoro: le ore lavorate sono diminuite dello 0,3% e le unità di lavoro dello 0,1%".

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