La Corte di Strasburgo, dopo aver analizzato i ricorsi arrivati tra l'aprile del 2014 e aprile 2015, ha dato via al contraddittorio tra le parti e ha comunicato al governo le violazioni che oltre 30 persone e 5 associazioni dicono di aver subito. Il processo contro il Governo italiano è per la situazione nella cosiddetta 'Terra dei Fuochi'.
Cittadini e associazioni denunciano la violazione dei loro diritti alla vita e al rispetto della vita familiare, sanciti dalla convenzione europea dei diritti umani.
COSTA - "Siamo molto lontani rispetto ai fatti contestati nel 2014 dinanzi alla Corte di Strasburgo. Prima ancora che nel ruolo di ministro, ho lottato contro la Terra dei Fuochi e per la tutela dei cittadini come generale dei carabinieri" afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in una nota. "Questo Governo da subito è sceso in campo con un piano d’azione concreto e dalla partecipazione a due comitati per l’ordine pubblico e la sicurezza, a Napoli e Caserta, è emerso che il numero dei roghi è in diminuzione, così come la dimensione. Questo significa interventi più tempestivi ed efficaci, visto che la catena degli interventi e delle responsabilità è stata chiarita".
"Sono sempre stato lì, in quel territorio a rappresentare questo grande dramma - aggiunge il ministro -. Oggi la Terra dei Fuochi è diventata un simbolo di quel territorio e di tutti quei casi dove c’è un’aggressione ambientale alla natura e alla salute delle persone. Questo atto avviato dalla Corte di Strasburgo ci conferisce maggior forza".