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Taranto

Ex Ilva, la protesta delle mamme

08 marzo 2019 | 11.29
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A decine davanti al Comune di Taranto contro l'inquinamento ambientale. Con loro cittadini e ambientalisti

L'ex Ilva di Taranto, ora Arcelor Mittal (Fotogramma /Ipa)
L'ex Ilva di Taranto, ora Arcelor Mittal (Fotogramma /Ipa)

Una manifestazione molto partecipata è in corso davanti alla sede del Comune di Taranto dove decine e decine di mamme soprattutto degli alunni delle scuole del quartiere Tamburi insieme a molti cittadini e ambientalisti stanno protestando contro l'inquinamento ambientale.  Il sequestro delle due cosiddette collinette ecologiche che si trovano nel perimetro dell'impianto siderurgico ex Ilva, (ora Arcelor Mittal), in realtà rivelatesi discariche di rifiuti pericolosi e i dati dell'Arpa Puglia in relazione al possibile spolverio di metalli pesanti hanno indotto il sindaco Rinaldo Melucci alla sospensione temporanea delle attività didattiche di due scuole la 'Deledda' e la 'De Carolis che si trovano proprio a ridosso dell'area della fabbrica. "Melucci firma la chiusura", hanno gridato poco fa i manifestanti che a un certo punto hanno anche cercato di entrare nel palazzo comunale come accaduto nei giorni scorsi ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. In piazza è stata simulata anche una lezione con i bambini del quartiere che non possono frequentare le lezioni.

"Se le rilevazioni condotte nel quartiere Tamburi dalle centraline Arpa confermano l'assenza di superamenti dei parametri previsti dall’Unione europea, quindi di specifici fenomeni emissivi pericolosi per i cittadini - afferma Legambiente - i dati rilevati nello stabilimento a gennaio e febbraio scorsi mostrano tuttavia un incremento delle concentrazioni di benzene, ipa e acido solfidrico - rispetto al medesimo periodo del 2018 - che non lascia tranquilli, soprattutto in virtù dell’aumento di produzione previsto. Ci preoccupa inoltre l’incremento della diossina rilevata nei deposimetri di Masseria Carmine. Chiediamo ad Arpa e Ispra di ridurre il più possibile i tempi necessari per gli accertamenti, verificando fonti e cause, tenuta e funzionamento degli impianti a fronte delle criticità emissive già rilevate da Arpa nei mesi scorsi, e di comunicarne tempestivamente gli esiti, mentre ad ArcelorMittal ripetiamo che la rigorosa applicazione delle prescrizioni AIA non è altro che l’esecuzione di quanto previsto dall’attuale normativa”. Legambiente ha concluso l’incontro sottolineando che un dialogo costruttivo può muovere solo a partire dell’attuazione della Viias e di interventi più incisivi rispetto alle cokerie. “Patrizia Carrarini ha dichiarato che il management ArcelorMittal valuterà le richieste dell’associazione”, conclude Legambiente.

Tra i provvedimenti, in ossequio al principio di massima precauzione, "non si esclude l’eventualità di assumere provvedimenti di fermo degli impianti" dell'ex Ilva. E' quanto si legge in una nota congiunta tra il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, l'assessore all'Ambiente Francesca Viggiano e la delegazione dei manifestanti.

Nell’incontro si è convenuto "di tracciare la strada che porterà alla costruzione di un percorso condiviso di provvedimenti ed atti finalizzati ad una sempre maggior tutela della salute della cittadinanza come ad esempio: attivazione dell’Osservatorio sulla Salute, Viias (valutazione impatto sanitario), costituzione di un tavolo permanente di confronto, costituzione al Tar del Lazio nel giudizio di impugnazione del Decreto della presidenza del consiglio dei ministri e la redazione di una Valutazione del danno sanitario".

"Qualora dalle risultanze delle valutazioni richieste dai cittadini ricevuti e recepite dall’amministrazione – continua il documento - dovesse emergere il perpetrarsi del rischio sanitario, il Sindaco si è impegnato a proseguire nella salvaguardia dei diritti dei cittadini attraverso ulteriori provvedimenti utili, senza alcuna preclusione, che confermino la comune volontà politica di tutela della salute".

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