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Il sondaggio

"Governo bocciato in economia da 60% italiani"

17 marzo 2019 | 10.26
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Nel check del Corriere della Sera sulle percezioni dei cittadini rispetto all'operato dell'esecutivo, anche il crollo dei ministri Grillo e Toninelli

(foto Palazzo Chigi)
(foto Palazzo Chigi)

Quasi il 60% degli italiani pensa che il governo non stia facendo niente per la ripresa mentre meno del 30% ritiene che invece si stia favorendo la crescita. Emerge da un check delle percezioni dei cittadini rispetto all'operato del governo pubblicato dal Corriere della Sera. Il disagio alberga anche tra gli elettori della compagine governativa: 26% degli elettori pentastellati e addirittura 45% dei leghisti ritengono che si potrebbe fare meglio.

"Per la Lega - si legge nella rilevazione curata da Nando Pagnoncelli - è la conferma di una potenziale difficoltà, di una critica (più rilevante al Nord e tra i ceti produttivi come ci dicono altre ricerche) che per ora non è ancora diventata un allontanamento. Posto che la maggioranza pensa che la manovra non abbia spinte espansive, la caratterizzazione principale è sul welfare (24%) più che non sulla ripresa (4%)''. "D'altronde i due provvedimenti simbolo, quota 100 e reddito di cittadinanza, sono attribuiti prevalentemente all' area del sostegno sociale, più che non della reazione alla crisi. Anche in questo caso sono principalmente gli elettori leghisti a dare questo taglio alle scelte governative, presumibilmente in relazione al disagio espresso in quest' area rispetto al reddito di cittadinanza''.

E cala a picco tra gil italiani il gradimento per il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, al centro delle polemiche sulla Tav, che scende di ben 18 punti, e il ministro della Salute Giulia Grillo, discussa negli ultimi mesi per la 'schedatura' degli scienziati, le nomine del Consiglio Superiore della Sanità, e oggi tornata alla ribalta per i vaccini, che scende di 14 punti. In entrambi i casi un calo importante di consensi si registra tra gli elettori leghisti. ''Al crescere della notorietà - si riporta nella rilevazione curata da Pagnoncelli - tutti sono in calo rispetto al dato registrato subito dopo l' insediamento (con la sola eccezione del ministro degli Esteri, che cresce di un punto e della ministra della Pubblica Amministrazione che scende di uno)''.

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