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Ue, stop plastica monouso dal 2021

27 marzo 2019 | 19.49
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Stop a piatti, posate, cannucce, bastoncini per palloncini e i cotton fioc perché tutti oggetti altamente inquinanti. Il ministro Costa: "Ci attiveremo per recepirla immediatamente in Italia". Legambiente: "Passo importante contro inquinamento"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

La plenaria del Parlamento Europeo ha approvato definitivamente il divieto nell'Ue di utilizzare gli oggetti in plastica monouso come i piatti, le posate, le cannucce, i bastoncini per palloncini e i cotton fioc, altamente inquinanti, a partire dal 2021. La normativa, già concordata in via informale con i ministri dell'Ue, è stata approvata poco fa a Strasburgo con una maggioranza schiacciante (560 sì, 35 no e 28 astenuti). La direttiva fissa anche un obiettivo di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029 e stabilisce che entro il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere composto da materiali riciclati, quota che salirà al 30% entro il 2030. Viene rafforzato poi il principio "chi inquina paga", introducendo un regime di responsabilità estesa per i produttori di tabacchi e di attrezzi da pesca, cosa che consentirà che non siano i pescatori a sostenere i costi della raccolta delle reti perse in mare. Secondo la Commissione Europea, circa l'80% dei rifiuti che insozzano i mari sono costituiti da plastica e i prodotti coperti dalla direttiva costituiscono il 70% circa di tutti i rifiuti marini. La plastica si decompone molto lentamente, pertanto si accumula nei mari e negli oceani e sulle spiagge dell'Ue e del mondo intero. I residui vengono ingeriti dagli animali marini, come tartarughe marine, foche, delfini, balene ed uccelli, ma anche da pesci e crostacei, entrando così nella catena alimentare umana.

Un "voto storico al Parlamento europeo", ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, "per arrivare allo stop della plastica monouso in Ue". "Appena l'iter formale sarà concluso - ha aggiunto -, orientativamente a fine aprile, ci attiveremo immediatamente per il recepimento della direttiva in Italia''.

''I giovani recentemente scesi nelle piazze di tutto il mondo ci hanno chiesto di fare in fretta per salvare l'ambiente puntando a uno sviluppo sostenibile" ha detto l'eurodeputata del Pd, Simona Bonafè, intervenendo a Strasburgo sulla direttiva sulla plastica monouso, votata a larghissima maggioranza. "Ebbene, oggi l'Europa segna un altro punto a favore nella lotta all'inquinamento da plastica che, ormai, non riguarda soltanto gli Oceani, ma anche il nostro Mediterraneo, grazie a una nuova direttiva che vieta la plastica monouso, una delle maggiori cause del marine litter''. ''Con questo voto saranno vietati prodotti di plastica oxo-degradabile, contenitori monouso per alimenti e bevande in polistirolo espanso, cotton-fioc, posate, piatti, cannucce, agitatori per bevande. Ma non solo - spiega Bonafè - incentiviamo l'uso di plastica riciclabile, tanto che le bottiglie di plastica dovranno essere prodotte con un contenuto di plastica riciclata di almeno il 25%. A partire dal 2030, si applicherà a tutte le bottiglie un contenuto minimo di plastica riciclata del 30%''. ''Le alternative possibili esistono già sul mercato, si tratta di incentivarne l'uso e di proseguire sul cammino avviato con l'approvazione delle direttive sull'economia circolare, le cui potenzialità l'Europa ha saputo cogliere per prima: innovazione, rispetto dell'ambiente e sviluppo - conclude Bonafè - possono camminare di pari passo: dobbiamo cambiare il nostro modo di produrre e di consumare''.

Un passo importante nella lotta all'inquinamento anche per Legambiente. "Il voto di oggi da parte dell'Europarlamento sulla Direttiva sui prodotti di plastica monouso è un passo importante nella lotta all'inquinamento da plastica non gestita correttamente che finisce nei nostri mari, fiumi e laghi" ha commentato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. "Soprattutto, si invia un forte messaggio ai governi nazionali ad essere ambiziosi e celeri; a partire dall'Italia che deve giocare un ruolo da protagonista". Il nostro paese, sottolinea Ciafani, "già può vantare una indiscussa leadership normativa, essendo stato il primo a mettere al bando gli shopper di plastica, i cotton fioc e le microplastiche nei cosmetici, misure riprese nella proposta di direttiva europea. Un primato che auspichiamo venga mantenuto approvando in tempi rapidi il disegno di legge 'Salvamare' sulla plastica monouso predisposto dal ministro dell'ambiente Sergio Costa unificandone i contenuti con progetto di legge sul fishing for litter presentato a Montecitorio da Rossella Muroni". In particolare, nel testo adottato si propone che il divieto di utilizzo, a partire dal 2021, dei prodotti per i quali esistono alternative (oltre che a posate, piatti, bastoncini cotonati, cannucce, mescolatori per bevande e aste dei palloncini) sia esteso anche ai prodotti di plastica oxodegradabile ed ai contenitori per cibo da asporto in polistirene espanso. Per i prodotti monouso per i quali, invece, non esistono alternative, gli Stati membri dovranno mettere a punto piani nazionali, con misure dettagliate, per ridurre significativamente il loro utilizzo, da tramettere alla Commissione entro due anni dall'entrata in vigore della direttiva. "Al Governo chiediamo di avviare subito un tavolo con tutti i portatori d'interesse per accompagnare la transizione e rendere efficace il percorso di deplastificazione. Così come ci aspettiamo vengano ribadite in Italia l'importanza delle bioplastiche nello sviluppo dell'economia circolare, compresa la filiera dei rifiuti organici e del compostaggio, di cui il nostro Paese è leader in Europa" prosegue il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani. Nella direttiva, aggiunge il presidente di Legambiente, "è anche prevista la possibilità di introdurre a livello nazionale restrizioni di mercato per contenitori alimentari e bicchieri per bevande. Anche se non vi sono target nazionali per questi prodotti, gli Stati membri devono ridurre significativamente il loro consumo e auspichiamo quindi misure stringenti anche sui bicchieri di plastica usa e getta". Secondo la direttiva approvata oggi, per quanto riguarda le bottiglie di plastica, si dovrà riciclare almeno il 90% entro il 2029, con un target intermedio del 77% al 2025. Nel testo si introduce anche l'obbligo, a partire dal 2024, di avere il tappo attaccato alla bottiglia per evitare che questo si disperda con facilità. Viene introdotto, inoltre, un contenuto minimo di materiale riciclato, (almeno il 25% entro il 2025 ed il 30% al 2030) nella produzione di bottiglie di plastica per favorirne così la raccolta differenziata. Obiettivi che saranno funzionali anche a incrementare la qualità della raccolta differenziata e del riciclo di questo materiale. La direttiva prevede che per gli attrezzi da pesca gli Stati membri devono definire dei target nazionali di raccolta e adottare dei piani di monitoraggio per verificarne il raggiungimento. Il regime di responsabilità estesa del produttore (Epr) include anche i produttori di sigarette e di attrezzi da pesca, che Legambiente ricorda sono tra i rifiuti più trovati sulle nostre spiagge. La responsabilità estesa coprirà i costi della raccolta, della rimozione dei rifiuti e delle misure di sensibilizzazione, con la possibilità di accordi volontari tra produttori e autorità nazionali.

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