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cronaca

Capodoglio spiaggiato a Porto Cervo

01 aprile 2019 | 17.31
LETTURA: 3 minuti

(Foto Wwf)
(Foto Wwf)

Piatti monouso, un tubo usato per gli impianti elettrici, le comuni buste per la spesa, grovigli di lenze, sacchi condominiali, persino l’imballaggio di un detersivo con ancora riconoscibili marca e codice a barre e numerosi altri rifiuti abbandonati in mare: questi sono gli oggetti che sono stati ritrovati all’interno dello stomaco della giovane femmina di Capodoglio di 8 metri ritrovata morta in Sardegna a Cala Romantica , Porto Cervo in Costa Smeralda. All’interno dell’animale, oltre ai 22 chili di plastica, era presente un feto di oltre 2 metri in avanzato stato di decomposizione.
La scoperta, comunicata su Facebook dal ricercatore Luca Bittau, è stata fatta dai veterinari dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari e della Facoltà di Veterinaria di Padova. Per conoscere con certezza le cause della morte sarà necessario attendere gli esami istologici e tossicologici dei veterinari di Padova.

Il quantitativo di plastica ritrovato, però, nell’apparato digerente del cetaceo era praticamente intatto e la proporzione tra le dimensioni dell’animale e la plastica ingerita era particolarmente significativa. Quantità così voluminose, per gli esperti, vengono solitamente ritrovate all’interno di animali più grandi dell’esemplare relativamente piccolo morto a Porto Cervo.

L'allarme del Wwf - La plastica, denuncia il Wwf, è uno dei peggiori nemici delle specie marine, insieme a pesca intensiva, inquinamento acustico e cambiamenti climatici. Il 95% dei rifiuti che soffocano i nostri mari è costituito proprio da plastica. Secondo il fondo mondiale per la fauna, senza provvedimenti, entro il 2050, nei mari del mondo ci sarà più plastica che pesce e il Mediterraneo rappresenta un’area trappola con livelli record di inquinamento da microplastiche che minacciano la vita marina e anche la salute umana. L’Europa è il secondo maggiore produttore di plastica al mondo dopo la Cina e riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130mila tonnellate di microplastiche.

Nel Mar Mediterraneo sono 134 le specie vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, tutte e 3 le specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 di mammiferi marini.

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