Il reddito di cittadinanza spetta anche agli stranieri, ma solo se cittadini di uno Stato UE oppure se in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del diritto di soggiorno permanente. Inoltre è necessario che questi siano residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa, oltre a soddisfare gli altri requisiti previsti dal decreto che disciplina il reddito di cittadinanza.
Tuttavia, chiedere il reddito di cittadinanza per gli stranieri potrebbe non essere più così semplice visto che con la conversione in legge del decreto 4/2019 sono state introdotte delle disposizioni che complicano di molto la procedura prevista per la richiesta.
Ai cittadini stranieri, infatti, viene chiesto - solo se non appartenenti ad uno Stato UE - di produrre apposita certificazione, rilasciata dall’autorità competente dello Stato estero, per comprovare la composizione del nucleo familiare e il possesso dei requisiti reddituali e patrimoniali. Questa certificazione deve essere rigorosamente tradotta in italiano e legalizzata dall’autorità consolare italiana.
È stato aggiunto quindi un ulteriore adempimento burocratico che potrebbe allungare di molto i tempi per la richiesta del reddito di cittadinanza; specialmente per alcuni Paesi, infatti, non è semplice - né veloce - ottenere questa certificazione. Inoltre è bene ricordare che questa procedura ha un costo che si riversa sulla famiglia che aspetta di ricevere il reddito di cittadinanza.
C’è poi un’altra disposizione che potrebbe impedire agli stranieri di beneficiare di questa nuova misura assistenziale: tra i requisiti del reddito di cittadinanza è stata aggiunta una modifica al limite del patrimonio immobiliare che resta di 30.000€ (prima casa esclusa) ma va a comprendere anche eventuali patrimoni detenuti all’estero.