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Giorni di fuoco per Tria

07 aprile 2019 | 06.58
LETTURA: 3 minuti

Mef al lavoro sul Documento di economia e finanza. Ma sulle stime incombe lo spettro di una crescita quasi al palo

(FOTOGRAMMA)
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di Luana Cimino
Mef al lavoro sul Documento di economia e finanza ma sulle stime incombe lo spettro di una crescita quasi al palo. A suonare l'allarme il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis da Bucarest, dove si è chiusa la riunione dell'Ecofin informale.

La legge di bilancio per il 2019 dell'Italia "era basata su previsioni economiche più ottimiste, su una crescita dell'1% quest'anno", ha rilevato alla conferenza stampa a termine dei lavori. "Ora sappiamo che la nostra previsione economica d'inverno era solo dello 0,2% e potrebbe anche essere più bassa", quando le previsioni verranno aggiornate nel prossimo maggio, avverte. L'esecutivo Ue deve "naturalmente vedere quali implicazioni" la frenata dell'economia italiana nel 2019 "avrà per il bilancio", sottolinea Dombrovskis, sollecitando l'uso del tesoretto da 2 miliardi. "Quando abbiamo discusso il bilancio con le autorità italiane c'erano le cosiddette clausole di salvaguardia per 2 miliardi che congelavano alcune spese"; clausole che "nelle circostanze attuali dovrebbero essere attivate, normalmente", spiega.

E sul bilaterale avuto a margine dei lavori con il ministro dell'Economia italiano, dice: "Abbiamo avuto una discussione con il ministro Giovanni Tria sulla preparazione del Def, che include il programma nazionale di riforme e il programma di stabilità e il messaggio da parte della Commissione è che è importante che in quei documenti l'Italia preveda di rimanere almeno complessivamente conforme agli obblighi previsti dal patto di stabilità". E Tria, conferma ancora Dombrovskis, "ha assicurato che queste sono le intenzioni del governo italiano".

Parole, quelle del vicepresidente Ue, che arrivano in un fine settimana di fuoco per il ministro che venerdì ha lasciato la riunione sotto l'egida romena con un giorno di anticipo per lavorare alla stretta finale sulle tabelle del Def. L'obiettivo condiviso con Palazzo Chigi è il via libera martedì prossimo, auspicabilmente insieme alle norme per i rimborsi dei risparmiatori truffati dalle banche in crisi che lunedì avranno un incontro il premier Conte, lo stesso Tria e con tutta probabilità il ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio.

Ma su questo secondo fronte la strada resta in salita. Come resta in salita lo stesso dl crescita che, approvato salvo-intese giovedì sera, e sul quale restano criticità.

Intanto il Tesoro nel Documento avrebbe messo una crescita programmatica tra lo 0,3%-0,4%, includendo gli effetti del decreto crescita ma bisogna usare prudenza sul potenziale impatto di un provvedimento che andrà a regime solo nella seconda metà dell'anno.

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