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Alitalia, la partita si complica

13 aprile 2019 | 10.06
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Il vicepremier rassicura: "A breve buone notizie". Ma i sindacati non credono alle sue parole e annunciano: ''Il tempo è scaduto''. Zingaretti: "Governo venga a riferire in Parlamento"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Si complica la partita per il salvataggio di Alitalia con il conto alla rovescia ormai arrivato a -17 giorni per la presentazione da parte delle Fs Spa dell'offerta vincolante per la compagnia. Poco più di due settimane per sciogliere i nodi decisivi e trovare la quadra: la ricerca di un altro partner industriale, otre a Delta Air Lines, e la definizione della compagine azionaria della futura newco. Un quadro che, in queste ore, ha fatto scattare l'allarme rosso dei sindacati nonostante il messaggio di fiducia arrivato oggi dal vicepremier Luigi Di Maio. "Tutto sta andando per il meglio, nei prossimi giorni avremo buone notizie", rassicura parlando di manifestazioni di interesse che stanno arrivando anche se informali. Ma i sindacati non credono alle sue parole a annunciano che ''il tempo è scaduto''. I piloti e assistenti di volo della Fnta si dichiarano pronti alla mobilitazione e ''a intraprendere colloqui diretti con partner industriali e finanziari credibili che garantiscano il rilancio della compagnia''. "Serve prudenza'', sembra essere la risposta del ministro, anche se le sue parole anticipano la nota con cui Fnta lancia il guanto di sfida al governo. ''Sia il commissario sia l'ad di Fs stanno facendo un lavoro attento per rilanciare Alitalia''', assicura il ministro. ''Non dobbiamo fare in fretta, dobbiamo fare in fretta per rilanciare Alitalia", incalza. Per il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, si tratta di un ''teatrino delle dichiarazioni, ma la realtà è l'assenza di convocazioni e comunicazioni formali da parte del Governo". ''Questa situazione è diventata inaccettabile". ''Le sorti di Alitalia - aggiunge il segretario generale della Uiltrasporti, Claudi Tarlazzi - sembrano di giorno in giorno essere sempre più incerte. Le notizie che appaiono sugli organi di stampa confermano le nostre preoccupazioni: oltre a non esserci un completo interesse da parte degli investitori privati, anche dalle dichiarazioni di Di Maio, sembra venuta meno l'attenzione che invece aveva garantito nei mesi scorsi''. Il ministro, intanto, sottolinea i risultati raggiunti a febbraio: ''E' la compagnia area più puntuale del mondo". Che Alitalia sia ''una compagnia competitiva'' lo dimostrano anche ''le manifestazioni d'interesse che stanno arrivando, per ora informali". Per Alitalia, sia come brand sia come compagnia, c'è un grande interesse a livello mondiale da parte di player importantissimi come Delta", assicura Di Maio. "Siamo preoccupati per come il Governo abbia abbandonato al proprio destino Alitalia e i suoi lavoratori" attacca il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. "Dopo aver promesso la nazionalizzazione, se ne sono disinteressati. Il tempo corre e non sanno cosa fare, non esiste un partner disposto a investirci e non si vede un piano industriale. Chiediamo al Governo di venire a riferire in Parlamento al più presto su Alitalia".

La strada per trovare una soluzione entro la scadenza del 30 aprile, la nuova deadline fissata dai commissari straordinari dell'aviolinea. Le Fs hanno fissato il loro paletto da tempo e non intendono andare oltre una partecipazione del 30%. Ma soprattutto la principale condizione che hanno posto è che l'operazione debba essere di sistema e, soprattutto, di mercato. La compagnia aerea Usa sarebbe pronta a intervenire entrando con una quota fino al 15%. Una mossa, quella, della compagnia di Atlanta, che viene interpretata in funzione anti-Lufthansa, che, comunque, rimane sempre alla finestra. Ma è evidente che il 15% di Delta che così non basta per soddisfare la condizione dell'operazione di mercato e, si impone, quindi, in questo scenario, la ricerca di un secondo partner dopo che EasyJet ha fatto il passo indietro. C'è la pista che porta in Cina. Si parla di un possibile 'reclutamento' di China Eastern ma su questo fronte, spiegano fonti vicine al dossier, starebbe, eventualmente, lavorando il colosso Usa. Non meno complesso è il rebus che rimane da risolvere per porre le altre tessere del mosaico. Il Dl Crescita dovrebbe consentire al ministero dell'Economia di convertire parte del prestito ponte in equity. La quota di cui si parla è quella del 15%. "A noi serve stare come Stato all'interno di quella compagnia'', sottolinea Di Maio. ''E' un'operazione di mercato ma è fondamentale esserci, non solo per i livelli occupazionali ma per la strategia turistica dei prossimi 15 anni''. In questo scenario, rimane ancora il 40% da coprire e non è poco visto che, al momento, le azienda partecipate dal Tesoro si sarebbero sfilate. Un riflettore rimane sempre acceso su Atlantia, che sarebbe stata contattate dalle Fs anche con l'advisor Mediobanca. Nonostante le difficoltà, le Ferrovie continuano a lavorare.

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