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Inps: interpello per portare in direzione centrale 50 dipendenti, sindacati insorgono

10 maggio 2019 | 11.35
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(Fotogramma)
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Mentre gli uffici sono alle prese con quota 100, il reddito di cittadinanza e carichi di lavoro sempre più impegnativi l'Inps ha avviato una procedura di interpello per portare dagli uffici territoriali alla direzione Generale di Roma 50 dipendenti. Una scelta che ha fatto imbufalire non poco i sindacati dell'Istituto. In una nota congiunta Cgil Fp, Cisl Fp e Uilpa parlano di procedura "scellerata e inopportuna", "fintamente nazionale" e "inopinatamente restrittiva" in quanto riservata solo ad uno specifico profilo professionale. Ipotesi bocciata anche dal presidente del Civ dell'Istituto Guglielmo Loy.

L'interpello partito con messaggio del 3 maggio scorso prevede che le domande vanno inviate entro il 13 maggio. Si rivolge in particolare alla figura dei funzionari appartenenti al profilo 'Analista di processo -consulente professionale', una figura istituita dall'ex presidente Tito Boeri a fine 2017. In pratica secondo i sindacati sembrerebbe che l'interpello sia mirato a portare nella sede della direzione generale 49 giovani nuovi assunti e inviati nelle sedi territoriali della capitale.

Per i sindacati si tratta, dunque, di "un’entrata a gamba tesa, sul precario equilibrio che le sedi di Roma, con fatica, stavano cercando di trovare dopo l’innesto di 49 ragazzi nuovi assunti". "Non accettiamo quindi -scrivono in una nota- che i lavoratori delle sedi di Roma, vengano presi in giro per l’ennesima volta da una Amministrazione Pinocchio. Prima promette l’attenzione alle esigenze del territorio, impegna i lavoratori esperti nella formazione e nell’affiancamento dei nuovi colleghi, e poi subito gli scippa queste nuove risorse da sotto il naso, facendo ripiombare gli uffici nelle difficoltà, alle quali si aggiungono anche i tanti pensionamenti in arrivo".

"Questa operazione scellerata -continua la nota- rischia di spegnere quella scintilla di speranza, che si stava pian piano riaccendendo nelle sedi dopo anni di sofferenze. E’ infatti verosimile che nei prossimi mesi questa differenza di opportunità, causerà conflitti striscianti fra “vecchi” costretti a rimanere in porto, e “nuovi” in attesa di salpare per nuovi lidi.

Cgil, Cisl e Uil ribadiscono di non aver "né firmato né dato alcun avallo" all'interpello, che ritengono "dannoso e inopportuno" in questa fase cruciale per l’Inps. E chiedono "con forza il ritiro" della procedura.

Per il presidente dell'Inps Guglielmo Loy, interpellato dall'Adnkronos, si tratta di un errore da correggere. “Un errore -spiega- a cui rapidamente bisogna riparare per dare un segnale di vicinanza a chi opera nel territorio e nelle 400 sedi dell’istituto. In pochi mesi si sono affacciate e si sono rapportate con Inps centinaia di migliaia di persone in più per richiedere sia le prestazioni tradizionali che quelle nuove o rinnovate come quota 100 e reddito di cittadinanza".

“Il Civ dell’Inps -osserva Loy- indica proprio nel rafforzare la presenza nel territorio una delle priorità e svuotare le sedi più esposte, a partire da quelle della periferia romana di nuove risorse umane è profondamente ingiusto e sbagliato".

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