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Porto Piombino, il j'accuse di Onorato Armatori

17 maggio 2019 | 14.52
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Vincenzo Onorato: "Appare evidente come l’Autorità Portuale di Livorno, che tanto si è prodigata negli ultimi anni in favore di alcuni armatori, rilasciando ripetute concessioni temporanee lampo, si sia dimenticata di Piombino"

Vincenzo Onorato
Vincenzo Onorato

L'Autorità portuale di Livorno blocca il rilancio del porto di Piombino. E' il j'accuse che giunge dal presidente di Onorato Armatori, Vincenzo Onorato. "La principale funzione di un soggetto pubblico come un’Autorità Portuale dovrebbe essere quella di creare posti di lavoro ed essere promotore dello sviluppo di un territorio, nel pieno rispetto delle regole. Appare evidente come l’Autorità Portuale di Livorno, che tanto si è prodigata negli ultimi anni in favore di alcuni armatori, rilasciando ripetute concessioni temporanee lampo, si sia dimenticata di Piombino, fatta diventare a tavolino con la riforma portuale succursale di serie B dello scalo labronico e quindi non meritevole di attenzioni", denuncia.

"Piombino - sottolinea Onorato - è in profonda crisi, con una disperata ricerca di posti di lavoro e, ad oggi, l’unica iniziativa reale per questa città è quella proposta dal mio Gruppo che la porterebbe far diventare in breve tempo la capitale sud europea per la logistica delle auto e la porta di accesso per questo mercato nel Mediterraneo. La nostra istanza, che è stata presentata da diversi mesi, è diventata ormai un fantasma invisibile a palazzo Rosciano, confermando il non interesse dell’Autorità Portuale a generare, fra diretto e indotto, centinaia di posti di lavoro e importanti investimenti in un territorio ridotto alla fame".

"Nel pieno rispetto delle normative e delle regole, chiediamo a gran voce che venga data una risposta a chi è a casa in attesa di essere assunto. Noi - assicura il presidente del gruppo - siamo pronti a partire e a realizzare in tempi rapidissimi ciò che abbiamo promesso. Sono il mercato e i nostri clienti a chiedercelo. Nel caso l’Autorità Portuale frapponesse pretestuosi ritardi procedurali, diventerà ancor più legittimo pensare che questa istituzione, che dovrebbe essere al servizio del lavoro e quindi dell’occupazione, sia nella realtà vassalla di ben altri particolari interessi, che dovranno essere oggetto di ulteriori indagini da parte della magistratura".

E' ormai passato un mese dalla firma, il 16 aprile scorso, del protocollo d'intesa che getta le basi per fare di Piombino il maxi hub per il traffico di auto nuove. Un'intesa che favorirà la realizzazione nella darsena nord del porto sulla costa livornese di un terminal auto - progetto dal valore complessivo stimato in 17 milioni di euro. Il protocollo è stato sottoscritto, presso la sede della Presidenza della Regione Toscana, dal governatore Enrico Rossi, dal sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, e dall'amministratore delegato di Manta (Mobyars New Terminal Auto) Logistics, Massimo Ringoli, joint venture tra il gruppo dell'armatore Onorato, leader nel trasporto marittimo passeggeri e merci, e Ars Altmann, numero uno della logistica automotive in Europa.

La Regione Toscana ed il Comune di Piombino, come partner istituzionali del progetto, sulla base dell'accordo firmato, porteranno avanti una serie di azioni indispensabile per il futuro insediamento di Manta Logistic in un'area di concessione demaniale marittima e garantiranno il coordinamento delle varie procedure e azioni amministrative - nel rispetto dei termini previsti dalle normative vigenti - favorendo la disponibilità di ulteriori aree pubbliche o private per un'estensione del terminal auto fino ad 300mila metri quadrati.

Manta Logistics, invece, si impegna a ad attuare "un possibile progetto di insediamento logistico finale, con relativo piano di investimenti da circa 17 milioni". Un Comitato di coordinamento monitorerà l'andamento del progetto. "Questo investimento - aveva dichiarato il governatore Rossi - potrà trasformare Piombino in un hub logistico in grado di movimentare oltre 230 mila veicoli all'anno e di generare una ricaduta economica per tutto il territorio di più di 100 milioni, con un impatto occupazionale immediato di circa 80 posti di lavoro, destinato a crescere crescere quando l'investimento andrà a regime".

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