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"Trasformazione positiva da liberalizzazione energia"

30 maggio 2019 | 12.32
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Immagine di archivio (Fotogramma)
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La liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica ha portato a "una trasformazione del settore molto positiva perché è stata organica, pensata sul lungo termine per creare player nazionali e avere effettivamente concorrenza sul mercato 'all'ingrosso' della produzione e creare le basi di un buon mercato al dettaglio". Così Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia, a margine del convegno del Gse sul tema.

"Enel a quel tempo aveva il 100% della produzione e dei clienti - continua Tamburi - oggi ha, in termini di quantità, valori che stanno attorno al 25-30% sia sulla produzione sia sull'energia venduta. Anche guardando ad altri settori industriali in Italia e ad altri Paesi, è stata sicuramente un'ottima trasformazione del settore con una regia forse per certi versi anche casuale. Molto coraggio e capacità di parlarsi tra vari settori stakeholder, quindi tra ministeri, autorità e operatori, hanno portato a un ottimo risultato".

A 20 anni dal decreto Bersani "un 'tagliando' di controllo può anche essere anche fatto, e non perché debba necessariamente correggere delle cose - aggiunge il direttore Enel Italia - E' un momento storico in cui inevitabilmente si deve andare verso decarbonizzazione, e il piano nazionale clima ed energia va in quella direzione. Rinnovabili, ruolo della rete, ruolo del cliente al centro come produttore consumatore: è evidente che questo si porta con sé un po' una rivisitazione dell'assetto complessivo del mercato. Si parla di strumenti come il capacity market, decreti su rinnovabili, piano di efficientamento energetico, mobilità elettrica: un minimo di tagliando all'assetto complessivo della riforma a 20 anni ci può anche stare".

"Abbiamo visto come il gas, per quanto in via complementare e marginale, possa essere uno strumento assolutamente fondamentale per garantire l'adeguatezza del sistema e una transizione post carbone verso il 100% rinnovabili o comunque anche verso gli obiettivi del 2030 del 55%" continua Tamburi.

"Da questo punto di vista - aggiunge - io credo che se uno degli obiettivi è quello di ridurre la dipendenza dall'estero, sia in termini di import di energia che in termini di import di combustibili, è chiaro che la diversificazione delle fonti sia in termini geografici che tecnologici, è necessaria e anche gnl e rigassificatori possono avere un ruolo, soprattutto per la prevedibilità dei prezzi all'origine. Oggi si soffre e si scontra un certo divario tra i prezzi del nord Europa e del sud Europa che certamente sono un costo alla fine per la bolletta degli italiani".

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