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Si rinsalda space economy Italia-Brasile

31 maggio 2019 | 16.15
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Brainstorming all'Ambasciata del Brasile. Per il presidente di Asi possibili sviluppi di cooperazione sui piccoli satelliti. Pasquali (Leonardo), con i satelliti monitoriamo deforestazione in Amazzonia e sicurezza piattaforme petrolifere.

Manaus in Amazzonia vista dai satelliti  CosmoSkyMed (immagini Asi distribuita e-Geos)
Manaus in Amazzonia vista dai satelliti CosmoSkyMed (immagini Asi distribuita e-Geos)

Si rinsalda la space economy e la cooperazione fra Brasile e Italia nelle attività spaziali. Attraverso numerosi accordi fra i due Paesi, lo spazio è infatti già da fine anni '90 un terreno di collaborazione fra Roma e il Paese sudamericano. Ma ad evidenziare come la cooperazione, nel quadro del Programma di Diplomazia dell'Innovazione, veda Roma nella lista "delle nazioni strategiche" per le attività del 2019, è stato l'ambasciatore del Brasile in Italia, Antonio de Aguiar Patriota, aprendo il brainstormin "La cooperazione spaziale come strumento per il progresso economico, scientifico e culturale". "Sono convinto che la discussione sarà contributo a un partenariato rinnovato, duraturo e fruttuoso tra i nostri Paesi" ha sottolineato l'ambasciatore brasiliano.

Nella cornice della sede diplomatica di Palazzo Pamphilj, a Roma, l'incontro -cui ha preso parte anche il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia- è stato promosso con il supporto di Iila-Istituto Italo Latino-Americano e Leonardo, il colosso aerospaziale italiano che in Brasile conta una importante presenza e dove, da oltre 30 anni, collabora con industria locale, Forze Armate e enti governativi. In Brasile volano infatti aerei e oltre 200 elicotteri di Leonardo che ha attivi anche sistemi navali e per la sicurezza. Da 20 anni, inoltre, ha spiegato il Coordinatore delle attività spaziali del Gruppo Leonardo e ad di Telespazio, Luigi Pasquali, l'azienda italiana è tra i protagonisti delle attività spaziali brasiliane, tra comunicazioni satellitari e osservazione della Terra con il sistema Cosmo SkyMed che monitora siti petroliferi e la deforestazione dell'Amazzonia.

AGENZIA SPAZIALE ITALIANA - "Il Brasile per l'Italia rappresenta uno polo importante nelle attività spaziali. Saranno interessanti possibili sviluppi di collaborazione nel settore dei piccoli satelliti e della formazione per la loro forza lavoro". A dirlo all'Adnkronos è stato il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, amargine del convegno. Sul fronte della formazione, Saccoccia ha riferito che l'Asi ha "già ospitato tecnici brasiliani per sostenere formazione e addestramento di esperti" del Brasile. Per l'Italia "così come definito anche nella governance spaziale del Governo, anche la 'space diplomacy' è strategica per la space economy nazionale" ha aggiunto Saccoccia. Il presidente dell'Asi ha spiegato che "attraverso le attività spaziali, gli accordi internazionali per le operazioni in orbita, il nostro Paese può infatti diventare promotore di altre opportunità di sviluppo in differenti settori" industriali italiani.

L'INDUSTRIA ITALIANA- La tecnologia spaziale "è ideale per il Brasile" che ha un territorio vastissimo e "con il sistema satellitare Cosmo-SkyMed" ed ora "con il satellite Prisma dell'Asi , monitoriamo la deforestazione in Amazzonia, in un'area di un milione di chilometri quadrati, e anche l'ambiente sociale del territorio amazzonico". A evidenziarlo, intervistato dall'Adnkronos, è il Coordinatore delle attività spaziali del Gruppo Leonardo e ad di Telespazio, Luigi Pasquali, parlando a margine del convegno. "Siamo i fornitori del ministero della Difesa del Brasile di dati di geoinformazione con Cosmo SkyMed e adesso con Prisma che, grazie alla tecnologia iperspettrale, rappresenta un salto tecnologico perchè integra immagini con informazioni, si otterranno dati dallo spazio ancora più dettagliati" sottolinea Pasquali. Nell'area amazzonica, riferisce il top manager, "monitoriamo anche una rete di oltre 200 scuole sul territorio, si tratta di zone molto, molto remote". Grazie alle attività satellitari del sistema Cosmo SkyMed "monitoriamo anche 50 piattaforme petrolifere in mare contro il rischio di perdite di petrolio" in base ad un contratto firmato tra Telespazio Brasil, controllata di Leonardo, e la Petrobras, la più grande azienda brasiliana nel settore dell'energia.

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