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Di Maio attacca Whirlpool

04 giugno 2019 | 16.00
LETTURA: 3 minuti

"Non si prende per il culo lo Stato italiano" ha detto il ministro dello Sviluppo al tavolo di confronto. Dal 2014 la multinazionale ha intascato 27 milioni di euro di fondi pubblici

Presidio lavoratori Whirlpool (IPA/Fotogramma)
Presidio lavoratori Whirlpool (IPA/Fotogramma)

Dal 2014 Whirlpool ha intascato 27 milioni di euro di fondi pubblici. E' il vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, secondo quanto riferiscono i sindacati, a ricordarlo ai rappresentanti dell'azienda nel corso del tavolo di confronto sulla decisione della multinazionale americana di voler cedere il sito di Napoli (VIDEO).

"Non si prende per il culo lo Stato italiano. Non con me, non con questo governo" ha detto Di Maio, secondo fonti Mise, alzando i toni del confronto con i vertici della multinazionale. Se non siete in grado di dare risposte - e devo rivolgermi ai vertici della multinazionale - ditelo subito; non perdiamo tempo: così, secondo quanto filtra dal tavolo di confronto, il vicepremier si sarebbe poi rivolto ai rappresentanti, sollecitando chiarimenti sull’acquirente per la struttura nel capoluogo partenopeo.

APPLAUSO - "Lo Stato si farà rispettare. Si sono firmati accordi ben precisi, state creando un precedente gravissimo. Dovete rispettare le Istituzioni e i lavoratori. Io sono e sempre sarò al loro fianco" ha detto Di Maio, sempre secondo fonti Mise, al tavolo di confronto. "Siamo disposti a impegnarci ancora di più con l'azienda per trovare una soluzione" aggiunge, sempre rivolto ai vertici della società, accolto dagli applausi dei sindacati.

L'AZIENDA - "Non vogliamo chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo": così, a quanto riferiscono fonti sindacali, l'Ad Whirlpool Italia, Luigi La Murgia, avrebbe replicato al pressing del governo. Ad "oggi una soluzione non l'abbiamo".

TRA UNA SETTIMANA - E si è concluso il tavolo sulla vertenza: governo, sindacati e azienda torneranno ad incontrarsi tra una settimana. Ad aggiornare il tavolo il vicepremier Di Maio, concedendo del tempo "per una riflessione" alla multinazionale americana. "Lo Stato non si può permettere che una multinazionale americana venga qui, firmi ad ottobre un accordo e poi dopo 7 mesi decida di mettere per strada 450 persone, soprattutto se questa multinazionale ha preso negli ultimi anni 50 milioni di euro di incentivi. Per questo - ha detto Di Maio - gli ho detto chiaramente che non si possono cambiare le carte in tavola quando ci sia impegnati per 3 anni a portare commesse dalla Polonia in Italia e far lavorare i cittadini italiani. Fra 7 giorni massimo mi aspetto un nuovo tavolo con una soluzione, altrimenti siamo pronti a togliergli i soldi.stiamo parlando per ora di 15 milioni di euro".

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