Roma. Per l'economia dell'Eurozona l'Italia rappresenterebbe – secondo il Fondo Monetario Internazionale - una delle 'minacce principali': sarebbe questa l'indicazione in arrivo nel prossimo rapporto periodico sull'area dell'euro. Ma l'indiscrezione viene bocciata dal nostro rappresentante a Washington: “Sono solo illazioni” spiega all'Adnkronos Domenico Fanizza, direttore esecutivo per l'Italia presso l'Fmi, invitando alla “cautela” e sottolineando come “la missione regionale non ha ancora preparato le sue conclusioni: il documento non è stato ancora completato, anzi neppure presentato in via preliminare”. “
Certo – ammette - a Washington sull'Italia l'attenzione è costante, con una discussione quasi quotidiana, visto che il nostro è uno dei paesi più grandi dell'area dell'euro”. Peraltro – aggiunge - fra il Fondo Monetario Internazionale e il governo italiano “c'è un accordo su un processo graduale di rientro debito evitando politiche procicliche, evitando insomma di fare una contrazione di politica fiscale che generi ulteriore limiti alla crescita”. “Nel Fondo – aggiunge - ovviamente c'è preoccupazione sulla dimensione della crescita in Europa e sulle conseguenze che può avere su molti paesi, non solo sull'Italia, e sulla loro posizione debitoria”
Comunque, nel dibattito sull'Italia che si sviluppa al Fondo Monetario Internazionale, “l'accento non è tanto sul debito ma sulla debolezza della crescita. Se c'è un focus sull'indebitamento non è per un approccio ideologico ma per lo stimolo alla crescita” che può venire da una riduzione della spesa per interessi. . “L'Italia – ricorda Fanizza, indicato a settembre 2018 dal nostro governo per la guida del gruppo regionale (che include anche Grecia, Portogallo, Albania, Malta e San Marino ) - non ha nessuno squilibrio esteriore, a differenza ad esempio della Germania”.