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Whirlpool al lavoro su cessione

05 giugno 2019 | 15.53
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La vendita non sembra esclusa anche se, al momento, dalla multinazionale non si sbilanciano. Ipotesi migliore è riconversione. De Magistris a Di Maio: "Partita nelle mani del governo". Landini: "Non possiamo perdere posti al Sud"

(FOTOGRAMMA)
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Whirlpool al lavoro il giorno dopo il difficile confronto al Mise ieri sulla possibile cessione del sito di Napoli. E in attesa che il governo calendarizzi il nuovo round da cui ottenere risposte più circostanziate sul destino dello stabilimento partenopeo e il futuro dei 430 lavoratori diretti, "studia una soluzione con l'obiettivo prioritario di salvaguardare l'occupazione", dicono dal gruppo all'AdnKronos, sollecitando per questo il coinvolgimento di tutti. "Se tutti ci mettono del loro possiamo arrivare ad una soluzione positiva", spiegano guardando ad una possibile "riconversione" del sito come "unica possibilità di proteggere l'occupazione". Ma la vendita, anche così, non sembra esclusa anche se in Whirlpool al momento non si sbilanciano. Quello che invece è chiaro è che è escluso "categoricamente", dicono, la possibilità che ci possano essere altri siti a rischio, come invece avevano ventilato ieri i sindacati.

La situazione dello stabilimento di Napoli comunque, resta "pesante" e ben al di sotto delle aspettative con cui i vertici del Gruppo, spiegano, avevano firmato l'accordo del 2018. La "situazione è insostenibile, annotano: nell'ultimo trimestre 2018 e nel primo trimestre 2019 infatti i volumi del sito di Napoli sono scesi del 30% e anche le previsioni per l'intero 2019 sono negative. "Siamo rammaricati ma anche fiduciosi e pronti al confronto", rilanciano dall'azienda.

I sindacati intanto restano sul piede di guerra. "'Non possiamo permetterci di perdere un posto di lavoro nel Mezzogiorno. Non è accettabile impoverire il Sud. Il governo difenda i lavoratori e si batta per far cambiare idea alla multinazionale Whirlpool'', denuncia il leader Cgil, Maurizio Landini mentre anche il territorio di Napoli chiama all'appello il governo .

"La partita ora è nelle mani di Di Maio che con le parole di ottobre 2018 e con l'accordo ha illuso molto i lavoratori, e anche la nostra città. Anche noi pensavamo fosse tutto a posto. Ora la partita è in mano al Governo e a Di Maio", dice il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che rifiuta di "farsi prendere in giro dall'azienda su un sito che funziona, ha comp'etenze e professionalità".

Ma ora, aggiunge De Magistris, "sta a Di Maio trovare argomenti, contenuti, metodi e forme per portare a casa la vittoria, noi lo aiuteremo a vincere e sosterremo questa battaglia. Napoli non molla e la potenza di Napoli si sta avvertendo: se la vertenza è all'attenzione massima del Governo è merito dei lavoratori, delle loro rappresentanze sindacali di base e anche molto della città di Napoli e della nostra Amministrazione, che non lascia mai indietro nessuno", conclude.

A far rullare i tamburi della protesta anche l'ex viceministro allo sviluppo, Teresa Bellanova del Pd che accusa il governo di non aver seguito adeguatamente la vertenza. "Le vertenze non esplodono all’improvviso: se si fa un accordo e poi si passa ad altro girando per studi televisivi senza seguire le vicende, si rischia di venire informati su fb del fallimento di Mercatone Uno o dai giornali delle decisioni unilaterali di Whirlpool. Non è un fulmine a ciel sereno, è sciatteria istituzionale e totale inadeguatezza", commenta ricordando l'obbligo, previsto dall'accordo, al monitoraggio ogni sei mesi presso il Ministero con tutti i soggetti e il confronto territoriale ogni tre mesi con le istituzioni locali obbligo, conclude, ignorato.

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