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"Niente per giovani e imprese"

07 giugno 2019 | 10.50
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Dure critiche di Alessio Rossi, presidente dei Giovani di Confindustria, che traccia un bilancio dell’attività del governo

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Un anno dopo l’insediamento del governo, ancora niente alleanza e niente per i giovani. Solo una crescita ingessata”. E’ questo il bilancio che Alessio Rossi, presidente dei Giovani di Confindustria, fa dell’attività del governo giusto a un anno di distanza dall’ultimo convegno degli under 40 di viale dell’Astronomia che coincise con l’insediamento del nuovo esecutivo. E nell’elenco delle critiche non manca nulla.

Decreto dignità? “La dignità già c’era e tale è rimasta. I posti di lavoro, invece, quelli non sono aumentati”, prosegue. Decreto crescita? "Forse più prudente chiamarlo ‘decreto dita incrociate’ perché nel testo non abbiamo trovato lo slancio che avrebbe dovuto dare”, dice ancora Rossi che non lesina osservazioni anche sullo Sblocca Cantieri: “Vorremmo che cambiasse veramente la morfologia dell’Italia. Il governo stia dalla parte giusta, stia dalla parte dello sviluppo, da parte delle imprese”.

Ammonisce Rossi: "Ormai i nostri conti pubblici sono ufficialmente sotto la vigilanza europea e insieme alla flessibilità economica è finita anche la nostra pazienza. Siamo costretti a fare il gioco della torre, a sciogliere tra il meno peggio, tra una procedura di infrazione, una recessione per depressione dei consumi e un aumento dell’Iva o nuove tasse".

“Non vogliamo che l’Italia ingaggi una guerra di posizione con le istituzioni europee - sottolinea poi - Se è vero che è arrivato il momento di migliorarle, allora dobbiamo smettere di dipingerle come avversarie". Pertanto l’unico modo "per riformare l’Europa è starci dentro ma da protagonisti. E invece in caso di procedura di infrazione l'Italia potrebbe finire in panchina”.

Rossi ironizza su una delle ipotesi fatte a fronte della procedura d’infrazione sul debito: “Pensare che il problema del debito pubblico sia risolvibile con i mini bot è come provarci con i soldi del monopoli”.

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