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Di Maio: "Via politica da Rai o tagliamo canone"

19 giugno 2019 | 10.58
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"Riforma va fatta, è nel contratto". Ecco cosa prevede il testo M5S. E per Salvini vanno tagliati "i megastipendi" della tv di Stato

(Fotogramma)
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"Serve subito approvare una legge per spezzare il legame tra la politica e la Rai. Il M5S ne ha una già depositata, che siamo pronti a discutere. La tv pubblica è dei cittadini, che pagano il canone, non dei politici. È ingiusto che paghino per tenerla in piedi così. Quindi approviamo subito la nostra legge, a firma Liuzzi, che punta a spezzare il cortocircuito tra politica e servizio pubblico, premiando il merito e la trasparenza, oppure tagliamo il canone agli italiani. Delle due l'una. La riforma Rai è nel contratto". Così il vicepremier Luigi Di Maio interviene sul servizio pubblico radiotelevisivo.

"La riforma Rai è nel contratto di governo e dunque va fatta. C’è già pronta la nostra legge", ribadiscono quindi fonti M5S, che citano il contratto che, nell'ultimo capoverso del punto 27, recita: "Per quanto riguarda la gestione del servizio radio televisivo pubblico intendiamo adottare linee guida di gestione improntate alla maggiore trasparenza, all’eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia nonché alla valorizzazione delle risorse professionali di cui l’azienda già dispone".

COSA PREVEDE LA RIFORMA M5S - La riforma della Rai proposta dal M5S, rilanciata oggi con forza dal vicepremier Di Maio, è contenuta nella pdl di cui è prima firmataria Mirella Liuzzi. La pdl punta a riformare radicalmente la governance della Rai e riprende una precedente proposta di legge della scorsa legislatura, di cui era primo firmatario Roberto Fico, allora presidente della commissione di Vigilanza ed oggi presidente della Camera. L'obiettivo principale è quello di far in modo che la politica resti fuori dal servizio pubblico radiotelevisivo. Per fare questo la pdl modifica il meccanismo di nomina del consiglio di amministrazione.

La riforma prevede che il numero dei consiglieri passi da sette a cinque, compresi il presidente e l’amministratore delegato, che restano in carica per cinque anni senza possibilità di rinnovo. Il CdA sceglie al suo interno l’amministratore delegato mentre il ministro dell’Economia ha facoltà di scegliere il presidente.

I consiglieri sono ripartiti in tre aree di competenza: due con competenze giuridico-economiche; un componente con competenze tecnico-scientifiche e altri due provenienti dal mondo degli autori, dei capi-progetto e degli ideatori di programmi radiotelevisivi.

I nuovi membri del CdA sono scelti per curriculum secondo tre principi: indipendenza, onorabilità e competenza. L’Agcom predispone un avviso pubblico. I candidati inviano all’Autorità il curriculum vitae e un elaborato sulla propria visione strategica del servizio pubblico radiotelevisivo, concernente l’area di competenza per la quale concorrono.

Fra i candidati 'idonei' si procede poi al sorteggio. I cinque sorteggiati dovranno discutere il proprio progetto in audizione pubblica dinanzi alle commissioni parlamentari competenti. Se una delle commissioni esprime, a maggioranza dei due terzi, un parere sfavorevole, l’Agcom procede all’estrazione di un altro nominativo nella medesima area di competenza. La fase di audizioni ed eventuali pareri non potrà comunque protrarsi per oltre 30 giorni.

Non potrà essere nominato consigliere di amministrazione della Rai chi ha ricoperto nei 5 anni precedenti alla nomina cariche di governo, politiche elettive a qualunque livello, ruoli nei partiti. Non potranno ugualmente essere consiglieri tutti gli interdetti dai pubblici uffici e i condannati.

Per i consiglieri è previsto un regime di rigida incompatibilità con qualsiasi incarico pubblico o privato nonché con l’esistenza di un qualsiasi conflitto di interesse nelle imprese operanti nei settori della comunicazione, dell’audiovisivo, della pubblicità o in qualunque altro settore relativo alla fornitura e alla somministrazione di beni e servizi alla Rai o alle società collegate.

Si introduce il principio di trasparenza nella individuazione delle figure dirigenziali. Per i dirigenti esterni di nomina fiduciaria è prevista la decadenza entro sessanta giorni dalla cessazione del mandato del consiglio di amministrazione. Inoltre si applica ai consiglieri di amministrazione, i dirigenti e a tutto il personale a vario titolo assunto dalla Rai, il limite massimo retributivo previsto dalla normativa vigente per le pubbliche amministrazioni e le società pubbliche.

Infine viene soppressa la commissione di Vigilanza Rai, ma in capo alle commissioni parlamentari competenti resta la facoltà di convocare i vertici aziendali della Rai per esigenze conoscitive o per rispondere di eventuali inadempimenti degli obblighi di servizio pubblico radiotelevisivo.

Si apportano modifiche anche alle modalità di elezione di Agcom. Si inserisce nella legge che chi vuole essere eletto nel consiglio di Agcom deve inviare preventivamente il suo curriculum che viene poi pubblicato sui siti di Camera e Senato. Stessa procedura si prevede anche per la nomina del Presidente di Agcom. É previsto infatti che la nomina avvenga con Dpr, previo parere delle commissioni competenti, debba essere effettuata tra coloro che hanno fanno pervenire il proprio curriculum pubblicato sul sito della Presidenza del consiglio e della stessa Agcom.

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