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In 2018 contrabbando tabacco ha sottratto 730 mln a erario

20 giugno 2019 | 11.51
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Nel 2018 sono state consumate in Italia 4 miliardi di sigarette contraffatte o di contrabbando. Nel solo 2018, il traffico illecito di tabacchi ha privato le casse dello Stato italiano di introiti pari a circa 730 milioni di euro, con un incremento di 90 milioni di euro rispetto all’anno precedente. E' quanto si legge in un rapporto indipendente 'Stella Report', realizzato da Kpmg su commissione di Philip Morris International che rileva che, nonostante una riduzione del consumo totale di sigarette in Italia, il prodotto contraffatto o di contrabbando è cresciuto sino a raggiungere il 5,5% del consumo nazionale, pari appunto ad oltre 4 miliardi di sigarette.

"Oltre a danneggiare i consumatori, le entrate pubbliche e gli attori della filiera legale italiana e ad alimentare la criminalità nelle comunità locali, la disponibilità sul mercato nero di sigarette a basso costo, prive di controllo, mina gli sforzi tesi a ridurre il consumo di sigarette convenzionali e a scongiurare l’accesso al fumo da parte dei minori", commenta Alvise Giustiniani, Vice Presidente Illicit Trade Prevention di Philip Morris International.

"Affinché si possa contribuire alla missione globale di liberare il mondo dal fumo, dobbiamo contribuire agli sforzi congiunti per eliminare il commercio illegale, garantendo al contempo un accesso responsabile a prodotti alternativi del tabacco per quei fumatori adulti che diversamente continuerebbero a fumare".

Il rapporto registra anche un cambiamento nella composizione dei traffici illeciti destinati all’Italia: da un lato, i volumi di illicit whites – sigarette prodotte legalmente all’estero per poi essere introdotte in Italia dove la loro vendita non è autorizzata – sono diminuiti passando da 2,1 a 1,6 miliardi di sigarette, pur rappresentando comunque il 40% del totale del mercato illecito nazionale (il brand “Regina” ammonta da solo al 16,5% dei consumi illeciti). Dall’altro lato, è stato registrato un incremento del contrabbando di prodotto originale proveniente da altri Paesi. Stabili infine i volumi di prodotto contraffatto.

Con riferimento ai flussi in entrata in Italia, i maggiori traffici vengono registrati dall’Ucraina (l’11% del totale) – verso la quale l’Italia registra un elevato differenziale di prezzo – e dalla Slovenia (il 4,5% del totale). All’interno del territorio nazionale, invece, la Regione Campania mantiene il primato in quanto a consumo di sigarette illecite: il 37% dei volumi illegali introdotti in Italia è destinato al territorio campano dove 1 sigaretta fumata su 5 è di contrabbando. Sempre al di sopra della media nazionale segue il Friuli Venezia Giulia, che con un’incidenza del consumo di sigarette illecite pari al 7,6%, sconta la prossimità al mercato sloveno.

"Il contrasto di un fenomeno complesso come quello del commercio illecito di tabacco non può prescindere da un approccio sinergico tra gli attori del mondo pubblico e quelli del mondo privato. Philip Morris collabora con le forze dell’ordine anche fornendo supporto operativo. L’analisi puntuale condotta da Kpmg disegna un quadro per l’Italia da tenere sotto controllo, come dimostrato dai recenti sequestri operati dalle forze dell’ordine", sottolinea Marco Hannappel, Amministratore Delegato di Philip Morris Italia. "Allo stesso tempo - sottolinea Hannappel - supportiamo la ratifica e l’attuazione di regolamenti quali il protocollo Fctc per l’eliminazione del commercio illegale di tabacco e le disposizioni previste dalla direttiva Ue in materia, che rappresentano misure strutturali per contrastare il fenomeno".

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