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Conti pubblici, conto rovescia per offerta a Ue, Mef a caccia risorse

24 giugno 2019 | 16.37
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Mercoledì attesa legge assestamento con prima tranche misure taglia-deficit. Il 2 luglio la decisione prevista la Commissione europea. Vice ministro Garavaglia: ' trattativa non semplice ma possiamo certificare deficit 2019 molto più basso'

Conti pubblici, conto rovescia per offerta a Ue, Mef a caccia risorse

Mef al lavoro sulla Legge di assestamento di Bilancio per trovare un compromesso con le richieste europee scongiurando la procedura sui conti. Il provvedimento, che conterrà una prima parte delle misure taglia-deficit messe sul piatto dal governo, dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri mercoledì.

Sulla base dell'offerta italiana, la Commissione europea in occasione della riunione a Strasburgo di martedì 2 luglio prenderà la sua decisione di avviare o meno l'azione disciplinare sul bilancio. In caso di via libera l'ultima parola sarà quella del Consiglio dell'Ecofin dell'8 e 9 luglio. Intanto domani il collegio dei commissari europei verrà aggiornato sugli sviluppi sul caso italiano, base di una presentazione da parte del vicepresidente Valdis Dombrovskis e del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici.

Quella con l'Ue "è una trattativa non semplice", ma "sul 2019 abbiamo numeri certi", "possiamo certificare numeri alla mano un deficit molto più basso", afferma su Radio Capital il vice ministro del Tesoro Massimo Garavaglia. Nella legge di assestamento il governo dovrebbe mettere sul piatto una prima parte di interventi per ridurre il disavanzo. Tra questi, 2 miliardi di misure di contenimento della spesa pubblica (concordati con la Ue lo scorso dicembre) e le maggiori entrate in arrivo dal maxi-risarcimento da 1,25 mld di euro da parte del colosso del lusso Kering - che ha in pancia anche Gucci - per regolare un contenzioso con il fisco.

Tra le altre risorse anche gli extra-dividendi delle partecipate al Tesoro, con la sola Cassa depositi e prestiti verserà al Mef quasi 800 milioni di euro, e probabilmente anche la cedola superiore alle attese per la redistribuzione degli utili della Banca d'Italia. Tra le entrate anche il crescente gettito Iva legato alla scia della fatturazione elettronica, che nei soli primi 4 mesi dell'anno ha segnato un incremento di 1,5 mld a +4,6%.

La fase 'due' delle misure anti-deficit del governo prevede poi a fine anno i risparmi del Reddito di cittadinanza e Quota 100, come già previsto nell'ultima legge di Bilancio. La stima più prudente indica accantonamenti per 1,4 mld, ma il presidente Inps Pasquale Tridico ha stimato 3 miliardi a fine anno, se la dinamica media resta quella registrata finora. Tutte queste 'voci' porterebbero il deficit dal 2,4% stimato in precedenza al 2,1% o anche 2% del pil.

Ma per il 2020 la strada resta in salita, con lo spettro di 23 miliardi di clausole Iva pronte a scattare. Il tutto con la Lega in pressing per la flat tax da 10-15 miliardi. Tra le ipotesi allo studio per introdurre la tassa piatta senza mettere mano al deficit, il riassorbimento del bonus da 80 euro del Pd nel quadro di una riforma generale dell'imposta sul reddito delle persone fisiche. Mossa pericolosa in termini di consensi, ma che libererebbe circa 10 miliardi di euro.

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