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"Pronto decreto su anticipo Tfr"

04 luglio 2019 | 12.00
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L'annuncio del ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno

(Fotogramma)
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"E' pronto per essere inviato al Garante per la protezione dei dati personali e all'Autorità garante della concorrenza e del mercato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, elaborato a seguito del tavolo tecnico di confronto con i rappresentati degli uffici del Ministero dell'Economia e delle finanze, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del Ministro per la Pubblica amministrazione e dell’Inps, che disciplina il procedimento di anticipazione del Tfs/Tfr per i dipendenti pubblici, così come previsto dal decreto legge 'quota 100'". Ad annunciarlo, in una nota, il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno.

"A seguire - prosegue Bongiorno - sarà inviato per la richiesta di parere al Consiglio di Stato. I lavoratori delle PA già andati in pensione senza aver ancora riscosso la liquidazione del Tfs/Tfr o che andranno in pensione nei prossimi mesi, compresi quelli che usufruiscono della ‘quota 100’, potranno ottenere, senza il vincolo del differimento, una parte o l’intero ammontare (fino a 45 mila euro) del loro trattamento di fine rapporto".

"Ciò sarà possibile - spiega il ministro - anche in virtù di un accordo quadro tra l’Abi e i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'Economia e delle finanze e per la Pubblica amministrazione con l’entrata in vigore del Dpcm (già definito nei suoi contenuti)".

"In sintesi, il lavoratore, dopo aver ricevuto dall’ente erogatore del Tfs/Tfr (l’elenco degli enti erogatori sarà pubblicato e reso disponibile sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica entro 10 giorni dall’entrata in vigore del regolamento) la certificazione del diritto ad avvalersi dell’anticipazione, potrà rivolgersi direttamente ad uno degli istituti di credito aderenti all’accordo quadro Abi, che, una volta ricevuta la conferma da parte dell’ente erogatore della sussistenza dei presupposti per l’anticipazione, entro quindici giorni liquiderà al pensionando/pensionato quanto dovuto", prosegue Bongiorno.

"Il Dpcm - dice il ministro - prevede che tra la data di presentazione della domanda di rilascio della certificazione all’ente erogatore del Tfs/Tfr e la data di accredito dell’anticipazione debbano intercorrere non più di 75 giorni, cui vanno aggiunti i tempi (non comprimibili, né preventivabili) di presentazione da parte dell’interessato della domanda di anticipazione all’istituto di credito prescelto ed i tempi di istruttoria interna da parte della banca (di cui, invece, viene prevista la contrazione e la semplificazione, anche ai fini della cosiddetta adeguata verifica)".

"L’anticipazione effettuata dall’istituto di credito - sottolinea ancora Bongiorno - costituisce un contratto di finanziamento, nel quale la restituzione delle somme viene effettuata, secondo la disciplina della cessione di credito, direttamente dall’ente erogatore del Tfs/Tfr mediante il versamento all’istituto di credito (anziché al pensionando/pensionato) della quota di Tfs/Tfr, oggetto di anticipazione. E’ fatta salva la possibilità per l’interessato di procedere direttamente, con oneri a proprio carico, ad un’estinzione anticipata (totale o parziale) del finanziamento".

"Con il Dpcm sono state disciplinate le modalità di attivazione e di funzionamento del Fondo di garanzia statale, che interverrà laddove l’ente erogatore sia impossibilitato a rimborsare alla banca l’importo dell’anticipo Tfs/Tfr. L’anticipazione disciplinata dal Dpcm si aggiunge alla riduzione dell’aliquota Irpef applicabile alle somme percepite a titolo di Tfs/Tfr fino ad euro 50.000 e già prevista per tutti i pensionati dal decreto legge ‘quota 100’. Con questo intervento si pone fine alla grave penalizzazione dei lavoratori pubblici ignorata dai precedenti governi”, conclude il ministro.

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