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Abi compie cent'anni e brinda con Mattarella e Visco

12 luglio 2019 | 17.42
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Abi compie cent'anni e brinda con Mattarella e Visco

di Vittoria Vimercati

A fronte di qualche 'inciampo' e della necessità di consolidarsi "rapidamente", il sistema bancario italiano "si è rafforzato" e siamo ormai "sulla buona strada" dopo anni difficili, dove sono stati fatti sforzi "senza precedenti", soprattutto nella riduzione degli stock deteriorati. Il sistema bancario, nella sua interezza, si 'festeggia' a Milano e, in occasione del centenario dell'Associazione bancaria italiana, chiede nuove regole all'Europa e sferza il Governo, senza chiamarlo in causa direttamente, perché prosegua sulla strada di una "politica di bilancio prudente" che ha permesso nelle ultime settimane di abbassare lo spread.

A Palazzo Mezzanotte, spettatore il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai maggiori esponenti del mondo finanziario nazionale, si alternano a parlare il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco e Giovanni Tria, ministro delle Finanze. Secondo Patuelli, che spinge molto sul maggiore impegno dell'Italia sui tavoli europei, perché sia "co-protagonista" della nuova legislatura, questi appena trascorsi sono stati anni di "terribili prove" per le banche italiane, che "hanno fatto una specie di multiplo salto mortale", affrontano npl, forti cambiamenti normativi, trasformazioni tecnologiche e una lotta continua per ridurre i costi e aumentare i margini.

Ora, anche in Europa, è il momento di lasciar respirare gli istituti, a partire da una revisione della direttiva del Bail-in ("regole inapplicabili") e avviando un "più solido clima di fiducia". Per non parlare della disciplina sugli 'aiuti di Stato', da rivedere. "E' necessario che l’Antitrust europeo divenga un’autorità indipendente, non inserita in un organismo politico com’è la Commissione, e che venga meglio definito il concetto di aiuto di Stato, riconoscendo nuovi ruoli ai sistemi di garanzia dei depositi". Uno di questi è il Fondo interbancario, che proprio sfruttando la sentenza di marzo del Tribunale europeo di Lussemburgo su Tercas, che ha ribaltato il verdetto della Commissione sugli aiuti di Stato, potrebbe riuscire a 'salvare' più agilmente Banca Carige nelle prossime settimane. Patuelli e Visco, da questo punto di vista, sono perfettamente allineati.

Il governatore, che torna a chiedere un rapido "avvio dei lavori propedeutici al consolidamento bancario", soprattutto per le sfide dell'innovazione, auspica una "riflessione ampia e aperta" degli organi di vigilanza sia sugli stress test, perché i loro costi non siano superiori ai benefici, sia sulle regole per la gestione delle crisi bancarie. Per Visco, il bail-in non può essere applicato "in assenza di passività bancarie dedicate", ovvero le 'tlac' e 'mrel', strumenti sottoscritti da investitori qualificati e in grado di assorbire le perdite. Visto che prima del 2024 sarà difficile costituirle pienamente, "per gestire i dissesti che potrebbero verificarsi durante questo periodo vanno identificate soluzioni che consentano di utilizzare fonti esterne di finanziamento anche in deroga al principio del bail-in".

Da qui, la necessità di "facilitare l'accesso alla ricapitalizzazione precauzionale", rimuovendo ostacoli normativi, anche perché "la procedura di risoluzione definita a livello europeo è di fatto applicabile solo a un ristretto numero di grandi banche". In tutti gli altri casi, la liquidazione secondo le discipline nazionali non dà "garanzia che ciò possa avvenire in modo ordinato evitando ripercussioni per la stabilità sistemica". Altre regole, invece, devono essere disegnate su misura per le nuove tecnologie digitali che hanno fatto il loro ingresso nel mondo della finanza. Patuelli chiede sul fintech "parità di trattamento" e di "accesso ai dati"; Visco di monitorare "i rischi" legati alla sicurezza che derivano dall'utilizzo di nuove monete virtuali, come la Libra di Facebook.

"Un anno fa ero qui a descrivere uno scenario significativamente diverso dall'attuale, e sono sfumati, di fronte alla realtà dei fatti e delle azioni, i dubbi immotivatamente diffusi sulle coerenze politiche del nuovo governo con il quadro delle regole europee", dice dal palco il ministro Tria, che sollecita il settore bancario a "mantenere la rotta e la strategia applicata finora" perché "siamo sulla buona strada". Meno certezze sull'andamento dell'economia italiana. Se per Visco l'economia italiana "ristagna" - la sua previsione è un +0,1% di Pil nel 2019 - per Tria il suo andamento "da inizio anno è nel complesso soddisfacente", perché diventato più stabile. L'Abi, da parte sua, non vuole rassegnarsi a uno spread elevato, a un'economia italiana "che cresce troppo poco, quando cresce, mentre aumenta sempre il debito pubblico, principale palla al piede dello sviluppo e dell’occupazione".

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