''Crescita come driver del lavoro''. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, lo avrebbe affermato in occasione dell'incontro con il governo sulla manovra. ''Su tre aspetti c'è convergenza tra i corpi intermedi: cuneo fiscale, sensibilità sulle infrastrutture, salario minimo non per legge ma collegato ai contratti firmati dalle maggiori organizzazioni rappresentative'', sottolinea Boccia. ''Questo per spingere i consumi e la domanda interna -continua Boccia-. L'Italia, poi, deve guardare all'estero. Una delle nostre associazioni, Federmacchine, fa notare che il 90% del fatturato si realizza in 50 Paesi''. Per Boccia, quindi, ''bisogna accentuare la competitività delle imprese operando uno scambio salario-produttività perché come insegna la Germania si possono avere stipendi alti se è alta anche la produttività''. Poi Boccia affronta il tema delle diseguaglianze: ''Dobbiamo usare la crescita per diminuire le diseguaglianze. Il nodo delle risorse da affrontare evitando di fare ricorso al deficit. E' importante tenere lo spread sotto controllo''.