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Dbrs, esecutivo tecnico solo a tempo, mercati rassicurati da stop su Iva

21 agosto 2019 | 15.23
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"È importante tornare alla stabilità politica e prendere presto una decisione sulle elezioni. Un governo tecnico unicamente per disinnescare l'aumento dell'IVA potrebbe essere solo una soluzione temporanea". E' l'indicazione che arriva dalla Dbrs, una delle quattro grandi agenzie di rating internazionali, che all'Adnkronos sottolinea come "la tempistica di un eventuale voto sarebbe molto difficile visto l'approssimarsi della stagione" di definizione della manovra 2020. "Un nuovo governo più coeso peraltro potrebbe dare più chiarezza sulle politiche per il prossimo anno" aggiunge Nichola James, condirettore dei Global Sovereign Ratings dell'agenzia canadese.

I mercati non hanno preferenze precise ma - aggiunge James - "un governo M5S,Pd e partiti minori può dare prova una maggiore cooperazione con l'UE e rispettare gli impegni attuali. Al contrario, un governo guidato dalla Lega potrebbe essere più conflittuale" nel rapporto con gli interlocutori internazionali "in particolare per quanto riguarda gli investimenti pubblici e la riduzione delle imposte".

Fra le eventuali scelte del prossimo governo italiano "i mercati sarebbero rassicurati dal disinnesco degli aumenti dell'Iva, ma anche da una attenzione alla crescita e da un forte impegno nel quadro fiscale dell'UE". Una ulteriore 'promozione' aggiunge l'agenzia, una delle poche - assieme a S&P, Moody's e Fitch - i cui rating sono 'riconosciuti' dalla Bce, arriverebbe da "misure di aumento della competitività oltre che da una revisione delle politiche di ridistribuzione, come compresi il reddito di cittadinanza e "Quota 100".

Se all'annuncio delle dimissioni del governo Conte lo spread, è sceso anziche' risalire, la ragione - secondo James - non è solo legata al fatto che "i mercati hanno familiarità con l'instabilità politica" del nostro paese ma anche alle scelte di Bruxelles e Francoforte. Secondo l'analista di Dbrs, infatti, "la prospettiva di un allentamento della politica monetaria della Bce, compresi nuovi tagli dei tassi, è un fattore che contribuisce" al calo del differenziale. Secondo l'agenzia di rating, poi, "i mercati vedono anche che la cornice delle regole UE potrebbe mitigare i rischi di un prolungato deterioramento della posizione fiscale italiana".

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