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Gronda, scontro Autostrade-Mit

22 agosto 2019 | 15.48
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Aspi: "Alternative irrealizzabili, modifica al progetto comporterebbe ritardo di 6-10 anni e risarcimento di oltre 1 mld". La replica: "Toni inaccettabili"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

E' scontro sulla Gronda, dopo la pubblicazione dell'analisi costi-benefici. In una nota interviene Autostrade per l'Italia sottolineando che "l’analisi costi-benefici della Gronda pubblicata sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è caratterizzata da errori macroscopici, soluzioni tecniche irrealizzabili, valutazioni dei dati del tutto arbitrarie. Nonostante tale uso assolutamente non corretto dei parametri, su cui Autostrade per l’Italia si riserva azioni legali a propria tutela, l’esito dell’analisi costi-benefici è positivo, confermando la netta prevalenza dei benefici sui costi dell’opera". Qualora fosse tenuta in considerazione, questa analisi costi-benefici, rileva Aspi, "avrebbe come unico effetto quello di ritardare ulteriormente la realizzazione dell’opera, fortemente voluta dalla comunità genovese, dalle istituzioni locali e dall’intero mondo produttivo".

Tra le principali incongruenze contenute nell’analisi rilevate da Autostrade per l'Italia ci sono che "le soluzioni alternative proposte non sono tecnicamente realizzabili, in quanto i lavori necessari non sono eseguibili, oppure bloccherebbero di fatto il traffico da e verso Savona per numerosi anni. Infatti le soluzioni alternative prospettate, invece di spostare il traffico pesante al di fuori del tessuto urbano, caricherebbero di pesanti flussi le tratte cittadine, congestionando ulteriormente la città di Genova. Inoltre, l’analisi del Mit non tiene minimamente conto delle valutazioni di sicurezza, elemento fondamentale per qualunque studio di questo tipo". In ogni caso, "sono da ritenersi molto più rilevanti e preziosi i suggerimenti sul campo fatti da migliaia di cittadini genovesi nell’ambito del dibattito pubblico, primo esperimento del genere in Italia, rispetto ad astruse opzioni studiate a tavolino a Roma".

"MODIFICA PROGETTO COMPORTEREBBE RISARCIMENTO DI OLTRE 1 MLD" - Nella nota di Aspi si legge che "la cancellazione del progetto, che ha da tempo completato il suo iter autorizzativo, determinerebbe danni ingenti per lo Stato. Aspi, in seguito al contratto firmato con il Mit, ha già effettuato il 92% di espropri sul territorio e bandito gare per circa 700 mln di euro. Il mancato avvio dei lavori e una modifica del progetto, come stimato dalla stessa analisi costi-benefici, comporterebbe il risarcimento di oltre 1 miliardo di euro per i lavori finora svolti. Peraltro, il costo finale dell’opera è di 4,3 miliardi di euro, invece dei 4,7 erroneamente riportati dallo studio Mit".

"CON MODIFICA PROGETTO SI RISCHIA RITARDO 6-10 ANNI" - Inoltre, evidenzia Autostrade per l'Italia, "qualunque tipo di modifica del progetto farebbe ripartire da zero l’iter progettuale e autorizzativo della Gronda, causando un ritardo di 6-10 anni nella realizzazione dell’opera, determinando il rischio di affossarla definitivamente". L’analisi del Mit, rileva Aspi, "è basata su un progetto superato della Gronda, non sul progetto esecutivo. Vengono usate infatti planimetrie superate e inserite connessioni ad oggi non esistenti o non facenti parte del progetto di Aspi". In particolare, sottolinea la società, "non si tiene conto inoltre della liberalizzazione del tratto della A10 tra Prà e Genova Aeroporto, richiesta dallo stesso Mit con l’approvazione del progetto definitivo nel settembre 2017. E’ dunque evidente che il gruppo di lavoro del Ministero non ha lavorato sul progetto esecutivo, di cui il ministero è in possesso dallo scorso agosto, e che l’analisi è stata svolta senza alcun contraddittorio con Autostrade per l’Italia".

LA REPLICA DEL MIT - Immediata la replica del Mit, che definisce "inaccettabili le dichiarazioni di Aspi". "Da una parte c'è lo Stato concedente e dall'altra un concessionario privato che gestisce pro tempore un asset pubblico. Già solo questo dovrebbe suggerire atteggiamenti ben diversi'' riferiscono fonti del Mit, sottolineando come "rispetto al merito delle analisi, il Mit per primo auspica un confronto con tutti gli attori in campo su ogni rilievo che dovesse emergere". Tuttavia - si fa notare dal ministero - "l'obiezione di Aspi circa la non considerazione della liberalizzazione del tratto urbano della A10 è falsa, dato che di tale liberalizzazione si è tenuto conto nello studio''. ''Circa la presunta non fattibilità delle alternative considerate ci si limita a ricordare come la più impegnativa, il bypass di Multedo, è un'opera inserita nel Piano Urbanistico Comunale di Genova''. "Quanto, infine, alla accusa di arbitrarietà della valutazione dei dati, questa è semplicemente resa impossibile dalla struttura comparata dell'analisi, che pone sullo stesso piano di valutazione tutte le alternative esaminate'', continuano le fonti del Mit. ''Infine - si sottolinea - Aspi dimentica, o vuole comprensibilmente trascurare, il fatto che una delle componenti fondamentali dello scenario nel quale ha sviluppato le sue valutazioni, il ponte Morandi per come era, non c'è più. Basterebbe questo a rendere indispensabile la revisione del suo progetto''.

SCONTRO M5S-LEGA - Sulla Gronda va in scena l'ennesimo scontro tra M5S e Lega. "La Gronda si farà e grazie al lavoro istruttorio del Mit sarà realizzata nei termini in cui è davvero utile a Genova e a tutti i cittadini italiani - dice in una nota Danilo Toninelli, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - La Lega taccia e badi a recriminare contro se stessa, perché mandando all'aria il Governo del cambiamento, ha fatto harakiri e si è messa da sola fuori dai giochi. Ora sarà il M5S a condurre avanti da solo le tante riforme e gli interventi che servono a beneficio di tutto il Paese".

Ma il responsabile Infrastrutture della Lega, Edoardo Rixi, sottolinea in una nota: “La Gronda è un'opera indispensabile non solo per Genova e la Liguria, ma per il Paese. Non accettiamo che ci siano più manipolazioni finalizzate a procrastinare l'avvio dei lavori''. ''C'è un progetto esecutivo pronto, gli espropri effettuati e l'opera ha già la copertura finanziaria, assicurata da anni di pedaggi che i liguri e italiani hanno pagato'', ricorda l'esponente del Carroccio, rimarcando che l'analisi costi benefici, commissionata da Toninelli, ''i cui risultati avevamo chiesto fossero pubblicati mesi fa, ci ha dato ancora una volta ragione: il valore economico dell'opera è assolutamente positivo'', afferma Rixi. "Quindi basta rimpalli: non si pensi di andare alle calende greche con immaginarie varianti che snaturerebbero la finalità dell'opera, indispensabile per decongestionare il nodo autostradale genovese", dice il responsabile Infrastrutture. "Mi auguro che il Pd non sacrifichi la Gronda in cambio di qualche posto al sole. I cantieri devono partire il prossimo anno, senza più rinvii, immediatamente dopo l'apertura del nuovo ponte di Genova", aggiunge Rixi.

Sulla questione torna a farsi sentire anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, sulla sua pagina Facebook. "Toninelli, già con gli scatoloni fatti, blocca la Gronda autostradale di Genova. Nello stesso giorno a mezzo stampa Alice Salvatore, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle si ricandida (dopo aver perso tutto) alla guida della Liguria, in alleanza con il Pd della Paita e di Burlando. Pensate a cosa sarebbe successo, con personaggi così, nell’anno appena trascorso da Genova e dalla Liguria. A me vengono i brividi! Ma non accadrà...” scrive Toti.

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