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Truck Ibm, un pronto intervento contro i cyber attacchi

12 settembre 2019 | 19.42
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Truck Ibm, un pronto intervento contro i cyber attacchi

Da fuori, è un camion (da 23 tonnellate). Dentro, è un centro operativo da cui gestire (o imparare a farlo) cyber attacchi da milioni di dollari: i danni di un 'data breach' possono essere stellari per le aziende che non reagiscono per tempo. Eppure, appena una su quattro (dati Ponemon) dispone di un piano di risposta agli incidenti di questo tipo. Per questo Ibm si è inventata il primo centro operativo di cyber security su ruote al mondo, approdato oggi a Milano in piazza Leonardo da Vinci (dove rimarrà fino al 20 settembre) in collaborazione con il Politecnico. Un servizio 'on demand' per essere più vicini ai clienti bisognosi di supporto.

Il truck - alias Ibm X-Force Cyber Tactical Operations Center (C-Toc) - è allo stesso tempo un luogo per la formazione delle aziende, un centro operativo per gestire la sicurezza informatica in occasione di grandi eventi e un pronto intervento in grado di assistere le società sotto attacco. Progettata sul modello dei centri operativi tattici utilizzati dalle postazioni di comando militari, la struttura contiene un centro di sorveglianza, un data center e strutture per conferenze. Autosufficiente dal punto di vista dell'alimentazione, è dotata di comunicazioni satellitari e cellulari e offre una rete sterile e resiliente per indagini sugli incidenti informatici.

Nei prossimi giorni passeranno dal C-Toc diverse aziende italiane per sottoporsi a una sorta di 'stress test' con cui mettere alla prova i propri piani di instant responding a eventuali cyber attacchi. "A noi piace dire che facciamo passare alle aziende il peggior giorno della loro vita - scherza Pompeo D'Urso, Technical Leader di Ibm -. Con loro simuleremo i tipi di attacco più rilevanti, stimolando le persone non solo da un punto di vista psicologico, ma anche visivo e fisico. La tecnologia che abbiamo a disposizione sul truck ci permette di rendere tutto molto immersivo e realistico".

Una sorta di 'gamification', quindi, ma dai contenuti molto seri. "La risposta agli attacchi informatici - spiega Francesco Teodonno, Direttore Cyber Security di Ibm Italia - deve essere articolata sul piano tecnico, legale e comunicativo. Mentre chi attacca ha mesi di tempo per prepararsi, chi si deve difendere ha solo pochi minuti, se non secondi, per farlo". Anche perché la complessità degli attacchi, sottolinea l'esperto, continua ad aumentare. "Non si tratta più di malware ma di complicati sistemi di attacco dietro cui c’è una vera e propria industria, il cui movente è quasi sempre economico".

Il tema, quindi, è urgente, anche se molte aziende non ne sono ancora pienamente consapevoli. In media, secondo quanto calcolato da Ponemon Institute nel rapporto 'Cost of a Data Breach' sponsorizzato da Ibm Security, il costo di un 'leak' di dati è di 136 euro per singolo documento trapelato e gli incidenti che non vengono contenuti nei primi 30 giorni generano una maggiorazione di costo di un milione di euro. Per avere un'idea del danno economico del fenomeno basta pensare che ogni giorno si verificano circa 70 miliardi di eventi di cyber security in tutto il mondo. E la missione di chi si trova a gestirli è in continua evoluzione, dato che i tentativi di bucare le misure di sicurezza continuano a loro volta a migliorarsi.

Per questo - per istruire gli informatici del futuro - nei prossimi giorni saranno ospiti del truck Ibm anche gli studenti, che potranno provare le simulazioni nel pomeriggio del 19 settembre, prima che il C-Toc riprenda la strada e si diriga a Madrid per l'ultima tappa del suo tour europeo.

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