Nel momento in cui Matteo Salvini ha aperto la crisi di governo, lo spread BTP-Bund è tornato prepotentemente sotto i riflettori, nazionali e non.
Il differenziale di rendimento fra titoli di Stato italiani e tedeschi a scadenza decennale ha immediatamente imboccato la via del rialzo. Dopo qualche giorno però le cose sono cambiate e si è verificata una vera e propria inversione di tendenza.
L’allontanamento definitivo tra i due partiti di governo (Movimento 5 Stelle e Lega) è iniziato in occasione del tanto discusso voto sulla TAV. Da lì la decisione di Matteo Salvini di aprire la crisi e di chiedere a gran voce la convocazione di elezioni anticipate. Preso alla sprovvista, lo spread ha imboccato la via del rialzo.
Le cose sono peggiorate il 9 agosto, quando la Lega ha presentato una mozione di sfiducia a Giuseppe Conte. È lì che il differenziale ha toccato i massimi di periodo oltre i 238 punti base.
Poi, però, qualcosa è cambiato. Le posizioni di PD e M5S si sono progressivamente avvicinate e i mercati hanno iniziato a sognare la nascita di una grande coalizione, meno anti-euro e più market-friendly. La discesa dello spread BTP-Bund è stata sempre più marcata.
Infine, con il voto di fiducia al governo Conte bis e una volta accantonato lo spettro delle elezioni anticipate (che avrebbero portato alla vittoria del centrodestra), il differenziale si è persino riportato sotto i 157 punti.
Secondo il calcolo della variazione percentuale messo in luce da Money.it, dal picco massimo raggiunto il 9 agosto lo spread Btp-Bund è sceso di oltre il 34%.