"Anche l'Italia ce la potrebbe fare alla grande, è tutto un tema di come allochi le risorse: per quota 100 e per garantire la pensione anticipata a 200mila persone, spendiamo 20 miliardi. Ma perché invece non spostarli sul taglio del cuneo fiscale che oggi è al 49% mentre in Usa è al 29%, 20 punti in più? Se vuoi che la gente torni a consumare cosa c'è di meglio che ridurre di altri 20 miliardi il cuneo fiscale, e non come gli 80 euro che sembrano una mancia, e rimetterle nelle tasche degli italiani"? Così Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication e Rcs Media Group nel corso del suo intervento al tradizionale convegno dei giovani di Confindustria a Capri.
"Non mancano i soldi per intervenire dunque ma è necessario distribuire le risorse in maniera diversa e migliore; è chiaro invece che se investi 20 miliardi per mandare prima in pensione solo 200 mila persone e per proseguire nell'attacco alla legge Fornero, che sarà pure vituperata, ma ci ha garantito 20 miliardi di risparmi.... la gente potrebbe andare in pensione un po' dopo", aggiunge.
Stessa 'filosofia' per le risorse con cui coprire le clausole di salvaguardia. "Devi essere realista, non sono i 7 miliardi di recupero dell'evasione fiscale che ti potranno permettere di recuperare i soldi necessari alle clausole di salvaguardia. E' come quando i manager mettono un recupero di budget nell'ultimo trimestre", dice ancora guardando piuttosto alla spesa di beni e servizi.
"In Italia spendiamo 140 miliardi in beni e servizi ma se facessimo solo quello che ho fatto a La7 tagliando i costi del 25%...quei 140 miliardi di spese tagliate del 25% equivarrebbero a 35 mld che consentirebbero di fare una serie di interventi, dal taglio del cuneo al taglio delle tasse e alla restituzione dei soldi agli italiani", spiega ancora allontanando però da sé l'idea di essere l'uomo della 'spending review'. "Ho la fortuna di fare cose che mi piacciono, sono le mie passioni..e non mi pesa lavorare", conclude.
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