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Dl fiscale, Bernardo (Sks365): "Colpendo giochi si danneggia settore che crea lavoro e reddito"

18 ottobre 2019 | 16.03
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"Il settore dei giochi, quando si predispone la legge finanziaria, è uno dei segmenti da cui ogni anno si attinge per cercare risorse: accade di nuovo la stessa cosa quest'anno e a pochi mesi di distanza dal Decreto Dignità" che ha reso effettivo il divieto di pubblicità dei giochi. E le ricadute per il settore sono pesanti". Così all'Adnkronos Maurizio Bernardo, Senior Strategic Advisor Sks365 commentando i contenuti della manovra che riguardano i giochi e in particolare la cosiddetta 'tassa sulla fortuna'.

L'ipotesi di una tassa a scaglioni sulle vincite, che sostituisce la vecchia flat tax al 12%, con ben 5 aliquote che vanno dal 15% al 25%, ad esempio, sottolinea Bernardo, "penalizzerebbe da un lato le persone che giocano, che scommettono e dall'altro rischierebbe di danneggiare un settore che crea occupazione e reddito. Ci sarebbe anche un rischio di flessione delle entrate".

Per Bernardo, inoltre, "il rischio è penalizzare un settore che genera entrate nelle casse dello Stato, che genera quindi occupazione e che permette anche di contrastare il gioco illegale". Il rischio con provvedimenti di questo tipo "è che si metta in difficoltà un settore che deve far fronte alla concorrenza: i competitor stranieri hanno la possibilità di operare anche in altre aree nel mondo senza avere i svantaggi" che si riscontrano in Italia. La cosiddetta 'flat tax' sui giochi "non solo penalizza i giocatori ma anche chi guadagna tanto e si tratta di una tassa sulla tassa". Le imprese del settore dei giochi, aggiunge Bernardo, "potrebbero invece recitare un ruolo importante anche nel contrastare la ludopatia offrendo formazione e servizi".

Bernardo si auspica che "si arrivi davvero ad una legge di riforma quadro che regolamenti il settore e che possa essere inserita nella manovra con un emendamento. Un'ipotesi di riforma che dovrebbe coinvolgere anche i comuni in modo che una parte delle entrate possano anche rimanere agli enti locali per esempio per delle iniziative sociali". Il settore, insomma, "genera ricchezza: colpendolo si rischia anche di far diminuire le entrate per lo Stato".

Infine, aggiunge, "mi auguro ci sia la possibilità di correggere anche quel decreto che vieta di fare pubblicità anche perché ci danneggia rispetto ai nostri competitori internazionali. Questo settore potrebbe avere un ruolo importante sponsorizzando iniziative culturali o a carattere sociali e di sostenibilità". Colpendo questo settore, conclude, "si rischia una deriva non trasparente" mentre "il gioco legale permette di contrastare quello illegale".

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