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Moscovici: "Nessuna crisi con l'Italia"

22 ottobre 2019 | 13.24
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Il commissario agli Affari Economici Ue sulla lettera inviata stamane dalla Commissione Europea con una richiesta di chiarimenti sul documento programmatico di bilancio per il 2020. "Il governo italiano - dice - sarà in grado di rispondere nei tempi"

(Afp)
(Afp)

La lettera inviata dalla Commissione Europea "è una lettera completamente diversa da quella che era stata indirizzata al governo precedente e ultimo e che manifesta esattamente quello che avevo annunciato la settimana scorsa. Non è questione di crisi di bilancio con l'Italia, sono spiacente". Lo dice il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici, a margine dei lavori della plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.
"Siamo in un processo di dialogo positivo con il governo italiano - aggiunge Moscovici - il ruolo della Commissione è di stabilire i fatti oggettivi, quello che va nella direzione giusta, globalmente, e anche di notare un certo numero di aggiustamenti, o 'disaggiustamenti', nei confronti delle regole", spiega.

Con il governo italiano sulla manovra economica "continueremo gli scambi, in un clima che è sicuramente molto più disteso e positivo", dice ancora Moscovici. "Lavoriamo nelle migliori condizioni con il governo di Giuseppe Conte e con Roberto Gualtieri - continua - nello stesso tempo che la Commissione c'è per assicurarsi che le regole del patto di stabilità, riguardanti il deficit nominale, quello strutturale e il debito, siano rispettate. Dunque, proseguiamo questo scambio, ma questa lettera è fattuale, ricorda un certo numero di elementi", dice.

"Non ho dubbi che il governo italiano sarà in grado di rispondere serenamente, tranquillamente, precisamente, nelle scadenze previste", spiega ancora il commissario, che continua: "Penso che gli italiani - continua Moscovici - non saranno affatto sorpresi dalla lettera. Non è certo un segreto, ma si sviluppa in un clima di trasparenza. Ho avuto l'occasione di incontrare Roberto Gualtieri a più riprese, i nostri servizi si parlano costantemente", sottolinea. Un cambiamento degli obiettivi di bilancio per il 2020 dell'Italia "non è affatto quello che c'è scritto nella lettera. E se avessimo dovuto chiedere un cambiamento del bilancio, un cambiamento delle cifre o un cambiamento delle politiche, lo avremmo scritto". "E' quello che abbiamo fatto un anno fa, ma non è quello che abbiamo fatto oggi", precisa.

Alla Commissione Europea guidata da Jean-Claude Juncker "abbiamo fatto in modo che l'Italia benefici di tutte le flessibilità previste dal patto e che il dialogo sia costante. Perché? Perché conosciamo le difficoltà economiche dell'Italia e le difficoltà sociali", spiega ancora il commissario. "Siamo qui - continua Moscovici - per far sì che le regole di bilancio siano rispettate, e rispettate in modo intelligente. Siamo una Commissione in carica per gli affari correnti". "Mi ha colpito molto - aggiunge - l'intervento di Manfred Weber (capogruppo del Ppe, bavarese, ndr): ha detto che la Commissione Juncker, che mi comprende, ha fatto bene, facendo rispettare le regole, ma con la preoccupazione dell'umanità. E' quello che la Commissione ha sempre fatto".

Alla Commissione Europea "teniamo conto del fatto che l'Italia si trova in uno stato di crescita debole. Altre istituzioni", mentre "io presenterò le nostre previsioni" il 7 novembre, "prevedono una crescita piatta, nulla" per l'Italia l'anno prossimo.

"E' vero - continua Moscovici - che è stata lanciata una prima discussione sull'orientamento della politica di bilancio. Serve che Paesi come l'Italia, che hanno debiti elevati, continuino ad attuare politiche serie, e serie non vuol dire austere, mentre altri Paesi come la Germania e l'Olanda, che hanno ben altri spazi di manovra, potrebbero utilizzarli per gli investimenti, ma soprattutto per la crescita di loro stessi e dell'Eurozona. E' per questo che abbiamo inviato una lettera fattuale, con alcuni giudizi positivi, ma che va presa sul serio", spiega ancora.

"Non abbiamo mai, mai - prosegue Moscovici - dovuto essere dei responsabili di crisi, e non lo saremo mai. E questa lettera testimonia della nostra volontà di avere contemporaneamente il rispetto della crisi, ma tenendo conto di una situazione economica, politica e sociale che è molto specifica".

"Dunque - dice ancora - questa Commissione ha lavorato in questo spirito. Sono contento di vedere ora che tutti i partiti dell'Emiciclo del Parlamento, anche quelli che ci hanno duramente criticati, perché non ho sempre sentito queste parole dalla bocca di alcuni, riconoscano che questo è l'approccio giusto e desiderano che sia mantenuto dalla prossima Commissione". In Spagna, aggiunge Moscovici, "la situazione è completamente diversa" da quella italiana, "perché ci saranno le elezioni e la manovra è stata inviata a politiche invariate".

In ogni caso, la lettera inviata dalla Commissione Europea al governo italiano "deve essere presa sul serio", sia "perché indica un certo numero di problemi e di segnali d'allarme", sia "perché suggerisce una gestione seria" delle finanze pubbliche. La Commissione ha inviato lettere simili a quella mandata all'Italia anche alla Finlandia (nei giorni scorsi) e, tra ieri e oggi, pure a Belgio, Spagna, Portogallo e Francia.

Per l'Italia "c'è un rischio serio di deviazione significativa - continua Moscovici - che noi siamo obbligati a rilevare, nell'ambito della procedura". "Ma - aggiunge il commissario - non tiriamo altre conseguenze procedurali, come chiedere un altro bilancio, ciò significa che questo aspetto verrà esaminato nella procedura ulteriore del semestre europeo".

"Avremo l'occasione - prosegue Moscovici - per verificare che il bilancio, così come proposto, è un bilancio che deve essere eseguito. Ma la deviazione significativa è una terminologia nella graduatoria sottile delle disposizioni del patto".

"Pensavo - continua il politico francese - che questa lettera sarebbe stato il mio ultimo atto da commissario, ma mi sbagliavo. Ci rivedremo il 7 novembre, per le previsioni economiche della Commissione e poi sarà sempre questa Commissione che darà le opinioni sul bilancio, prima di fine novembre, e sarà in quel momento che si conoscerà il giudizio finale".

Alla domanda se lo stupisca che, per l'ennesima volta, l'Italia risulta non rispettare la regola del debito, Moscovici risponde sorridendo: "Niente mi stupisce".

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